Giampiero Galeazzi, il ricordo della figlia Susanna a un anno dalla scomparsa: «Mi manchi papà»

Scomparso il 12 novembre 2021, "bisteccone" Galeazzi ha scritto pagine e pagine di storia del giornalismo sportivo

Giampiero Galeazzi, il ricordo della figlia Susanna a un anno dalla scomparsa: «Mi manchi papà»

di Maria Bruno

Una dedica speciale. Ad un anno dalla scomparsa di Giampiero Galeazzi, la figlia Susanna lo ricorda con un post dolcissimo su Instagram. «Nel nostro ultimo abbraccio c’è tutta la mia vita. Mi manchi papà. Me lo hai scritto e giurato: “sarò sempre accanto a te”. Oggi più che mai. Un anno. 12/11/2021» sono queste le parole profonde e commosse di Susanna che, come il padre, ha intrapreso la strada del giornalismo. 

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Scomparso il 12 novembre 2021, "Er bisteccone" ha scritto pagine e pagine di storia del giornalismo sportivo. Il segno lasciato da Galeazzi è indelebile e abbraccia diverse generazioni. Sotto il post di Susanna, infatti, i fan si mostrano solidali col dolore della figlia. «Per te sara' sicuramente molto altro per me un pezzettino della mia adolescenza con Mara Venier che lo chiamava "bisteccone Galeazzi",ll calcio in tv e le sue telecronache di canottaggio.Grande personaggio,uomo passionale» scrive un utente. «Tutto quello che ha fatto, il suo modo di raccontare lo sport, con professionalità ma anche tanta emozione, lo ha reso unico, indimenticabile anche per noi semplici appassionati. E in te il suo talento continua a regalarci straordinarie vibrazioni» si legge ancora sotto. 

Il ricordo

Un anno fa, appresa la triste notizia, l'immortale amica di Giampiero, la conduttrice Mara Venier, ha dedica una puntata speciale di Domenica In al suo "bisteccone". Venier ha cercato di trattenere le lacrime, spiegando: «Lui avrebbe voluto essere ricordato con il sorriso ed è quello che cercheremo di fare oggi, anche se ora facciamo tutti fatica».

Alla puntata aveva partecipato anche Marino Bartoletti che ha raccontato un aneddoto: «Veniva dalla redazione sportiva e non sapevamo se l'approdo a Domenica In, quando il contenitore durava sei ore, sarebbe stata una buona idea. Eccelleva anche lì, in un ruolo completamente diverso. Riusciva ad essere uno showman anche lontano dallo sport, per questo oggi è giusto ricordarlo con il sorriso. Se poi pensiamo agli ori che raccontò alle Olimpiadi del 1984 e del 1988, va sottolineata una cosa: lui era al fianco degli Abbagnale, come se remasse anche lui. Con quell'enfasi rese perfetti due eventi sportivi già straordinari dal punto di vista storico».


Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Novembre 2022, 11:01

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