Gattuso mette in guardia il Milan: «L'Inter non è morta»

Gattuso mette in guardia il Milan: «L'Inter non è morta»

di Salvatore Riggio
«L’Inter non è morta». Rino Gattuso, in conferenza, mette in guardia il Milan.
 
Inter. «Dobbiamo essere bravi con la loro pressione, all’andata non ci hanno mai fatto respirare bloccandoci tutto il palleggio. Domani sarà la stessa cosa e serve coraggio».
 
Gara di andata. «Quel giorno avevo detto che non mi era piaciuto l’atteggiamento del nostro non gioco e della rinuncia a palleggiare, domani voglio vedere testa libera e fare le cose che sappiamo fare».

Derby. «Ogni derby ha una storia a sé. Non dobbiamo pensare alla partita dell’andata perché sarà diverso».
 
Favoriti. «Da cinque giorni sento che siamo favoriti e l’Inter è morta, ma nelle stracittadine queste cose non esistono. Serve rispettare l’avversario, giocare con la testa e rispettarla bene. Voglio vedere dai miei ragazzi cuore, intelligenza e voglia. Giocheremo davanti a un San Siro da record di incassi e dovrà essere il nostro dodicesimo in campo, ma rispettiamo l’Inter perché ha campioni e ci può mettere in grandissima difficoltà».

Spalletti. «Panchina a rischio? Non lo so. Chi fa questo mestiere sa di essere in discussione, io personalmente ho sempre pensato solo a lavorare e centrare gli obiettivi. Se mi fossi messo a pensare alle voci su di me, so che avrei lasciato energie per strada. Non sono abituato a pensare ad altri o guardare in casa altrui. Devo pensare alla mia squadra».

Piatek. «La differenza deve farla il collettivo, non solo lui».

Biglia. «Domani vedrete…».

Icardi. «Mi viene difficile rispondere a queste domande ma per come vedo il calcio io, anche il giocatore più forte al mondo deve avere rispetto di ogni componente del suo spogliatoio. Quando qualcuno manca di rispetto, e parlo dei miei ragazzi, divento anche l’uomo più cattivo del mondo. Le squadre di calcio si costruiscono anche nello spogliatoio e il rispetto deve essere fondamentale, non solo del ragazzo in questione, ma anche di chiunque giri intorno all’interessato. Lo spogliatoio è sacro, mi piace quando si dicono le cose in faccia, preferiscono che si mandino a quel paese per poi sistemare tutto in pochi giorni».
Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Marzo 2019, 14:48

© RIPRODUZIONE RISERVATA