Garcia tra derby e futuro: «La squadra deve essere pronta a morire. La Juve? Superiore in tutto»

Garcia tra derby e futuro: «La squadra deve essere pronta a morire. La Juve? Superiore in tutto»
La conferenza stampa di Rudi Garcia, parola per parola, alla vigilia della sfida contro l'Udinese.



Problema attaccanti

"Rimangono tre partite dove gli attaccanti possono ancora dimostrare il vero livello".



Ljajic

"Nelle ultime settimane era lontano al 100%. E' tornato solo nell'ultima partita, ha fatto una settimana normale e sembra tornato al 100% fisicamente".



Keita e Pjanic?

"Si sono allenati normalmente quasi tutta la settimana, a parte il primo giorno. Sono al 100%. Totti, la faccio io la domanda: è un capitano emblematico come Steven Gerrard. Voglio fare un applauso particolare, uno chapeau a Steven Gerrard che finisce la sua avventura di 17 anni al Liverpool. Noi abbiamo la fortuna di avere il nostro capitano".



Gap con la Juve

"La Juve è sopra a tutti. Noi possiamo fare in modo di fare sforzi per ridurre il gap ma sappiamo che sono bravi, non solo i giocatori ma anche la società. Non c'è altro da dire, sono sopra a tutti. La personalità? Non è un gap di questo tipo ma di esperienza, economico, sportivo: al momento è un gap di tutto e bisogna guardare alle ultime due stagioni".



Ritiro light

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Come da gennaio, ogni volta che abbiamo fatto male c'è stata reazione importante: domani si deve vedere da subito sul campo, bisogna essere pronti a morire. Mancano 3 partite, il destino è tra i nostri piedi e se vinceremo le prossime due partite saremo secondi, questo può darci forza in più. Quanto al ritiro, non è nella mia cultura: bisogna essere intelligenti, punitivo non serve. Serve fare in modo di far vivere insieme la squadra, preparare bene la gara perché contano solo i risultati. Il ritiro mette tanta pressione su una squadra, a volte ce n'è bisogno, altre meno. Gestiamo professionisti, penso che devo trattare i miei non come dei bambini, anche se a volte devo fare il papà cattivo".



La Lazio gioca prima

"Non cambia nulla per noi".



Sullo spostamento del derby

"C'è un regolamento che bisogna seguire e rispettare. Per me non cambia nulla: sarà una gara in cui faremo tutto per vincere, al di là del giorno"



Come mai queste regole per il gruppo a fine campionato?

"Si chiama richiamo al regolamento, che esisteva già. Parlando con i dirigenti siamo stati d'accordo a fare richiamo alla squadra, per il momento eccezionale che richiedeva un atteggiamento eccezionale, per via di come abbiamo costruito la settimana".



Distrazioni dal mercato.

"I giocatori devono essere concentrati sulle partite e niente altro. Non so chi ha incontrato la società, è il lavoro di Walter quello di preparare la stagione prossima: ne parliamo ad inizio settimana, lontano dalle gare perché voglio essere concentrato. Nainggolan? Ha sempre dimostrato di dare tutto per la sua maglia, qualunque sia la sua situazione non risolta ancora, sembra, sì".



I due allenatori in finale di Champions, uno è andato via per la disperazione, l'altro denigrato prima di venire

"Non c'ero quando c'erano gli altri allenatori. Parlo di me stesso, io rimango concentrato sul campo, sugli allenamenti, su quello che fa in modo di mettere la squadra in condizione di vincere. I tifosi sono contento quando vinciamo, quando lo facciamo giocando bene è ancor meglio: hanno ragione a voler vincere titoli, la società ha la stessa voglia, così come l'allenatore e i giocatori. Non sarà per quest'anno ma almeno raggiungiamo l'obiettivo di inizio stagione, e in questo ci siamo: abbiamo la possibilità di centrarlo, questo vuol dire che fino a dicembre abbiamo fatto un campionato strepitoso. Quello che è più importante è di centrare il secondo posto, sui vecchi allenatori, del passato, per il momento non ho niente da dire".




Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Maggio 2015, 18:58