Friedkin contro Pagliuca: Roma-Atalanta è un derby americano

Friedkin contro Pagliuca: Roma-Atalanta è un derby americano

di Francesco Balzani, Fabrizio Ponciroli

FRIEDKIN

«Houston abbiamo un problema». Deve essere partita così la trattativa che a inizio 2020 ha portato i texani Friedkin a salvare la Roma da una crisi economica senza precedenti. Dan, che nel 2017 è andato a un soffio dall’acquisto degli Houston Rockets, ha preso il suo jet privato con il figlio Ryan e in qualche mese ha acquisito il pacchetto di maggioranza della Roma. Nonostante la pandemia e la prospettiva di società fortemente indebitata dalla precedente gestione (sempre a stelle e strisce).
In due anni la famiglia Friedkin ha portato la vittoria della Conference League e l’arrivo di Mourinho e Dybala. Ma soprattutto ha riportato i tifosi a riempire uno stadio che, anche oggi nel derby americano con l’Atalanta di Pagliuca, fa registrare il tutto esaurito. Un pieno di entusiasmo per i due texani che gestiscono (tra le altre cose) una buona fetta del mercato Toyota negli Usa. Entrambi si sono stabiliti ai Parioli e fanno spesso avanti e indietro con il loro jet privato tra l’Europa e gli Stati Uniti. Il Friedkin Group ( che si occupa anche di cinema) nel 2021 ha raggiunto ricavi pari a 10,7 miliardi di dollari catapultandosi al primo posto nella classifica delle migliori società private di Chronicle 100. E negli ultimi mesi i texani più amato nella storia di Roma hanno avviato le pratiche per il nuovo stadio che dovrebbe essere costruito a Pietralata, portato il marchio Toyota sulle maglie (per ora di allenamento) è iniziato i contatti con Adidas come nuovo sponsor tecnico. Con un occhio al fair play finanziario e alle finanze di un club in lenta ripresa. Più soft (per ora) l’approccio di Pagliuca diventato ad aprile il proprietario del 55% delle quote della Dea srl. Le due famiglie si conoscono da tempo essendo entrambe appassionate di basket.

PAGLIUCA

Lo scorso 19 febbraio, l’Atalanta è diventata “americana”. Con un comunicato ufficiale, la società bergamasca ha confermato la cessione del 55% delle quote della famiglia Percassi (86% del capitale sociale) alla cordata guidata da Stephen Pagliuca, presidente del fondo Bain Capital che, annualmente, gestisce asset per oltre 150 miliardi di dollari.
Il nuovo maggior azionista della Dea, 67 anni, è un grande appassionato di sport, come confermano i suoi massicci investimenti nei Boston Celtics (co-proprietario). Attraverso il fondo Bain Capital, è presente in svariate attività commerciali, dalle catene di fast food alla sanità privata. Stephen Pagliuca è stato chiaro sui suoi obiettivi alla guida dell’Atalanta: «Investire per far crescere la squadra». Non solo a livello di qualità della squadra ma anche come brand. Il tutto seguendo il modello NBA: «Con i Celtics abbiamo sperimentato che per l’internazionalizzazione del brand la tecnologia è molto importante e pensiamo che questo possa essere uno dei punti da sviluppare per rendere internazionale il brand Atalanta», il suo pensiero.
A conferma di quanto Stephen Pagliuca creda nel progetto Atalanta, c’è la decisione di mantenere Antonio e Luca Percassi nei ruoli, rispettivamente, di presidente e amministratore delegato dell’Atalanta.

La famiglia Percassi, diventata proprietaria della Dea nel 2010, ha dimostrato, con i risultati, di saperci fare nella costruzione di un modello sostenibile. Ora toccherà al nuovo co-chairman Stephen Pagliuca far fare all’Atalanta l’ultimo salto di qualità, usando le sue abilità “americane”.


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Settembre 2022, 13:28

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