Fonseca si è preso più tempo del solito per spiegare l’ultima caduta in campionato, limitandosi a sfiorare l’attualità, cioè la partita di stasera al Franchi contro la Fiorentina in crisi. Ha parlato addirittura 18,01 minuti. È il suo record stagionale. Triplicato, ad esempio, il suo intervento di sabato alla vigilia della gara contro il Milan, quando si è fermato a 6,26. La differenza c’è e abbondante, almeno quanto lo resta il gap della sua Roma negli scontri diretti contro le big. La lunga chiacchierata, a quanto pare, si è resa necessaria per rendere più chiaro il percorso della sua squadra che, dopo il ko contro i rossoneri, è scivolata al 5° posto in classifica e quindi fuori dalla zona Champions. Ma più che di uno sfogo si è trattato di una difesa del suo lavoro. Che, sul piano tattico, è stato messo in discussione dopo la sconfitta di domenica, simile ad altre in questa stagione. Comprensibile la sua presa di posizione, dunque. Non convincente, però. Anche per l’equilibrio dello spogliatoio, fondamentale come quello in campo. Paulo, volendo dar forza alla sua gestione, ha girato le colpe direttamente ai giocatori. Gaffe dei singoli e basta, la motivazione messa in piazza dall’allenatore per dare un senso a sbandate come quella di 3 giorni fa: «Siamo noi a crearci problemi commettendo errori. Non è un problema di organizzazione difensiva, ma di ultima decisione o di palloni persi in fase di costruzione». Ovviamente lo scarico di responsabilità non è stato gradito dal gruppo.
DIFESA FRAGILE
«Non siamo depressi. Magari per chi sta fuori è così. La squadra ha sempre reagito. E capito i suoi errori. Ho visto che voglia di lottare per i 3 punti con la Fiorentina che, pur non essendo stata regolare, mi sembra capace di tutto, anche di vincere 3 a 0 contro la Juve a Torino» avverte Fonseca.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Marzo 2021, 11:23
© RIPRODUZIONE RISERVATA