Evelina Christillin: «Tra campioni e grandi eventi l'Italia tornerà a incantare il mondo»

Evelina Christillin: «Tra campioni e grandi eventi l'Italia tornerà a incantare il mondo»

di Timothy Ormezzano
Il rilancio post emergenza Covid deve passare anche se non soprattutto dallo sport e dalla cultura. Lo dice Evelina Christillin, lady Olimpiadi che dopo il ruolo di vertice nei Giochi di Torino 2006 ha sostenuto attivamente la candidatura di Milano-Cortina 2026. La brillante manager è membro Uefa nel consiglio Fifa e presidente del Museo Egizio di Torino, nonché attenta osservatrice della società e della politica del nostro Paese.

Evelina Christillin, lo sport deve riaccendere in fretta il suo motore?
«Siamo stati tutti toccati in modo violentissimo dalla pandemia, qualunque misura venga suggerita da tecnici e medici deve essere rispettata. Detto questo, dopo due mesi e mezzo di blocco totale è ora di ripartire. Ci sono mestieri da rispettare, anche gli atleti devono tornare a fare il loro lavoro e bene».

A febbraio a Cortina ci sarà un antipasto dei Giochi del 2026. E' preoccupata?
«Non vedo per i Giochi alcun problema dal punto di vista temporale e organizzativo. Di certo, i Mondiali di sci di Cortina saranno un test importantissimo con qualche situazione problematica da affrontare. Ma io voglio pensare che a febbraio sarà tutto rientrato nella normalità».

Quando si parla di sport, il calcio predomina: lei cosa spera?
«Da tifosa juventina dico no allo scudetto a tavolino ai bianconeri, per carità. Spero vivamente nella ripresa della Serie A: vorrebbe dire che la situazione dei contagi è sotto controllo. Rispettiamo ogni decisione, ma è ovvio che, se con un solo positivo si mette in quarantena la squadra intera, riprendere sarà molto difficile. Speriamo nel miracolo. Gli allenamenti collettivi sono il primo passo, ora speriamo si riparta davvero. Il 13 giugno? Speriamo. La Uefa aspetta decisioni».

Da appassionata di calcio, Juve a parte, che ripartenza prevede?
«L'Inter ha fatto un ottimo campionato, sbagliando solo contro Juve e Barcellona. Ha una società forte e stabile, un grande allenatore come Conte e un ottimo dirigente come Marotta. Meno ottimismo per il Milan: i rossoneri sono un po' un accrocchio. Mi ha sorpreso l'addio di Boban, così come il probabile arrivo di Rangnik. Conosco bene e stimo Gazidis, che però forse non ha subito capito l'ambiente italiano. C'è una situazione finanziaria complicata. Credo che molti rimpiangano Berlusconi».

Dallo sport alla cultura: come sono le prospettive per il suo Museo Egizio di Torino, il secondo al mondo per importanza?
«Speriamo di poter riaprire il 2 giugno. Questo è un periodo in cui mediamente avevamo 7000 visitatori al giorno e una scolaresca ogni 7 minuti. Servirebbe un intervento straordinario da parte dello Stato, oltre a quello previsto nel decreto Cura Italia per la cultura. I contributi a pioggia tamponano l'emergenza, ma per i musei occorre lavorare su tre fronti: ricerca, conservazione delle collezioni, comunicazione con digitalizzazione».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Maggio 2020, 09:30

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