Euro 2020, Morata: «Minacce di morte a me e i miei figli per il rigore sbagliato»

Euro 2020, Morata: «Minacce di morte a me e i miei figli per il rigore sbagliato»

di Niccolò Dainelli

Alvaro Morata stupisce ancora. Non con il pallone tra i piedi, ma con le parole. L'attaccante della Juventus dichiara di aver ricevuto minacce di morte nei suoi confronti e dei suoi figli, dopo aver sbagliato il calcio di rigore contro la Slovacchia a Euro 2020.

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«Sono stato nove ore senza dormire dopo la partita con la Polonia. Ho ricevuto minacce, insulti alla famiglia, speriamo che muoiano i tuoi figli… Però sto bene, forse qualche anno fa sarei stato molto peggio». Queste le parole sconvolgenti e sconcertanti di Alvaro Morata rilasciate all'emittente 'Cadena Cope' e riportate anche dall'edizione online del quotidiano sportivo spagno 'Marca'.

Un lungo sfogo, più che una vera e propria intervista, del giocatore della Juventus impegnato agli Europei con la sua nazionale. L'attaccante della Spagna è finito nel mirino della critica del suo Paese per le prestazioni di Euro 2020, ammette che finora forse non ha giocato al top, ma certe cose sono comunque intollerabili.

«Forse non ho fatto il mio lavoro come dovrei - le parole di Morata - e capisco che mi si critichi perché non ho segnato, ma la gente dovrebbe mettersi al mio posto, capire cosa significhi ricevere minacce, che ti dicano che i tuoi figli devono morire.

Quando succederà qualche tragedia, diranno che era un bravo ragazzo».


Poi l'attaccante continua nel suo sfogo: «Io quando arrivo in albergo metto via il telefono, ma la cosa che mi infastidisce è che dicano queste cose a mia moglie e ai miei figli allo stadio. La gente mi fischia perché dà retta a ciò che sente, però io quando gioco ce la metto tutta, e do la vita per la nazionale. Se contro la Svezia o Polonia avessimo vinto 3-0 lo stadio avrebbe fatto la 'ola'. Ogni cosa che dico viene interpretata male. Vorrei che la gente si mettesse nei miei panni».

Una battuta sul rigore sbagliato contro la Slovacchia: «Sono davvero orgoglioso di aver tirato un rigore dopo che mi avevano fischiato. Ho visto che nessuno andava a prendersi il pallone, allora mi sono fatto avanti io e l'ho tirato. Andate a vedere se qualcun altro voleva farlo, intorno a me si era fatto il vuoto».


In ogni caso, secondo Morata, può aiutare anche confrontarsi con uno psicologo. «Lo specialista che abbiamo in nazionale ci aiuta molto - dice -. È ottimo avere una persona che ti ascolta ogni volta che ne hai bisogno. Anche per la paura di volare? I miei compagni mi prendono in giro per questo, ma per fortuna posso parlarne con lui».


Ultimo aggiornamento: Domenica 27 Giugno 2021, 18:08

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