Nazionale, Di Biagio: «Chiamatemi pure traghettatore, io mi sento ct. Buffon ha detto si all'azzurro»

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di Ugo Trani
dal nostro inviato
FIRENZE «Chiamatemi come volete, io sono il ct e devo fare qualcosa di buono per la Nazionale e per i ragazzi. Ho voglia e ambizione. Il pensiero su di me è comunque secondario, definitemi pure traghettatore, se volete». Gigi Di Biagio, 46 anni, si presenta nell'Aula Magna di Coverciano. E' il ct dell'Italia, probabilmente di passaggio e quindi a tempo, dopo il fallimento della gestione Ventura. Ma la chance di guidare la Nazionale esclusa dal mondiale, avendo lasciato momentaneamente l'Under 21 a Evani, è pronto a giocarsela. In campo. Così, con l'allenamento del pomeriggio (ore 15,30), parte la sua nuova avventira.   
ANCHE I BIG 
«Farò le convocazioni su stato di forma e infortuni. Ho fatto qualche confronto perché ho letto che qualcuno voleva smettere e allora prima di decidere, volevo sapere. A cominciare da Buffon. Con Gigi ho parlato, perché uno così importante non è giusto che smetta con la Svezia… Gli ho proposto di fare una, due, tre partite poi per decidere dopo. Probabilmente farà parte della spedizione per marzo. Poi è chiaro che si fermerà. Noi, comunque, per i prossimi venti anni stiamo a posto coi portieri: ho Perin e Donnarumma, poi Meret e tanti altri, vi posso garantire siamo in una botte di ferro. Tornando ai senatori, Barzagli mi ha confermato di lasciare. De Rossi no. Daniele è stato infortunato e a marzo non ci sarà,  più avanti sì. Chiellini farà parte di questo gruppo. Soffermiamoci su marzo, un passo alla volta». 
SUPERMARIO IN STAND BY
«Seguo Balotelli. Mario fa notizia, tutto viene strumentalizzato, non chiudo le porte ma oggi non dico che verrà. Oppure che non lo chiamerò. Siamo in difficoltà per tanti motivi nel calcio italiano e se sono qui è evidente che ci sono problemi. Non abbiamo molta scelta per i giocatori, ma dovrà essere sufficiente. Brutta pagina non andare al Mondiale io sono qui per ricreare entusiasmo e ripartire». 
DOPPIO RUOLO
«Attualmente chi è qui deve essere allenatore e selezionatore. Il calcio italiano ha bisogno di entrambi. Serve selezionare ma anche allenare. Conte lo ha fatto eccellentemente. Mi confronto con lui continuamente e poi siamo molto amici. Cerchero’ di utilizzare l’Under 21 nella quale ho convocato 150 giocatori e a marzo l’80 per cento saranno loro e sarò avvantaggiato. Io sono realista e ambizioso, possiamo racchiudere ambizione e realtà. Oggi non sono importanti né il presidente, ne il ct. Adesso conta rilanciare. Certo, voglio provare a mettere in difficoltà i miei dirigenti ma qualsiasi decisone loro vorranno prendere io sarà sereno». 
RISORSA NAZIONALE 
«Ricambio c’è, manca però l’ultimo step: la semifinale tra l'Under 21 e la Spagna, è stata giocata alla pari e io mi tengo i miei. Ma loro erano giocatori fa Champions, cioè ragazzi con 50-60 presenze in Champions, mentre i nostri 3-4. Una provocazione: noi non riusciamo a farlo? Se ci riusciremo allora produrremo un altro salto di qualità. Il materiale, secondo me, esiste ed è anche molto. Dipenderà da quello che faranno in campionato. Non voglio parlare di riforme, non spetta a me, ma nelle nostre riunioni il problema è evidente. Purtroppo non si capisce… Bisogna fare qualcosa per far giocare i nostri giovani. Il salto tra la Primavera e la prima squadra è troppo ampio, bisogna trovare la soluzione per far si che i ragazzi si preparino per giocare con i grandi». 
SERIE A ENTUSIASMANTE
«Il campionato mi piace. Più equilibrato rispetto all’anno scorso, anche la salvezza se la stanno giocando. Il nostro resta sempre uno dei più difficili, anche se non il più bello. Ma è più bello rispetto agli ultimi anni. Ho sentito tutti gli allenatori, qualcuno di persona, qualcuno per telefono. Noi approfittiamo di quel che aveva chiesto Ventura. A proposito: grazie  a lui per gli stage e grazie ai club per la disponibilità». 
MODULO DA SCEGLIERE
«Vorrei fare la difesa a quattro che è una certezza, anche se non assoluta. Magari poi dovrà cambiare. Ma partirò con la linea a quattro. Questi tre giorni mi renderanno soddisfatto se vedrò da vicino la crescita di quelli che conosco meglio, sarà la verifica migliore. Non ho un sistema di gioco e devo sfruttare al massimo il lavoro dei club. Gattuso, intanto, mi ha aiutato, schierando Bonucci e Romagnoli, tutti dicevano che Leo non poteva difendere a quattro. Basta essere concentrati e applicati, si può fare tutto quanto. Rino mi ha antcipato. Il mio pensiero è puntare sul 4-3-3. Ma se ho due attaccanti fortissimi mi devo inventare qualcosa. Non mi fossilizzo sul modulo. Il Milan, con 4 italiani su 5 in difesa, mi può agevolare. Sono felicissimo per Rino e per interesse... E, insieme con i rossoneri, ci sono anche altri italiani che fanno i titolari nel nostro torneo». 
APPELLO SINCERO
«Consiglio di seguirci almeno per curiosità, per capire se faremo qualcosa di nuovo. Giocheremo contro l'Argentina a Manchester e l'Inghilterra a Wembley, per vedere se siamo in grado di sopperire ad alcune mancanze e sono sicuro che faremo molto bene. Sono due partite proibitive, ma possiamo far bene.  Bisogna, però, ricreare quel senso di appartenenza e entusiasmo che tra i tifosi forse sta scemando. Il risultato dice che siamo fuori dal Mondiale, la cosa che fa più male e’ che a giugno saremo fuori. Ma io non giudico, avevo l’Unger 2. Con la Svezia potevamo passare tranquillamente, perché abbiamo avuto tante palle gol. Non le abbiamo sfruttate e siamo stati eliminati. Io in Russia andrò di curo, anche se non so in quale veste. Magari da turista».

Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Febbraio 2018, 16:55
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