Coronavirus, il dramma di Galderisi: «La mia compagna infermiera nell'inferno di Abano Terme: c'è da piangere»

Coronavirus, il dramma di Galderisi: «La mia compagna infermiera nell'inferno di Abano Terme: c'è da piangere»

di Marco Zorzo
Non è facile raccontare questo dramma umano in corso anche per chi, come Beppe Galderisi, classe 1963, al secolo Giuseppe, ha visto la morte in faccia qualche anno fa. Lo scopritore di Marco Verratti (ai primissimi tempi di Pescara), nonché il famoso Nanu per tutti: attaccante di Juve, Milan, Lazio e poi trascinatore di quel Padova tornato in A nell’estate del 1994. Un secolo fa... Ora Galderisi si è rimesso in gioco a Pesaro, ma segue la sua Vis (serie C) in video-conferenza. «Sono senza parole...». Sbotta, appena sente la parola maledetta: coronavirus.
Galderisi, come vive?
«Barricato in casa, qui a Padova. Le sirene spiegate delle ambulanze sono una tristissima colonna sonora di queste giornate tragiche».
Eppure ci sarà la luce al fine del tunnel...
«Assolutamente sì. Penso già che dovremo avere un grande coraggio per ripartire. Nel mio piccolo cerco di stare attento. E alla sera, quando la mia compagna, che lavora al pronto soccorso di Abano Terme, si confida, mi viene il magone».
Il suo pensiero?
«A quelle povere persone che non ce l’hanno fatta. Un dramma di dimensioni apocalittiche. Che mai avrei immaginato un mese fa».
Il calcio ora passa in secondo piano, vero?
«Beh, credo che dobbiamo rispettare i morti e quelli che stanno soffrendo. Ma, ripeto, dovremo trovare la forza di ripartite. Non so quando, ma lo faremo».
Stagione da terminare, naturalmente.
«Mi sembra cosa buona e giusta. Comprese le coppe europee. Ma non sarà solo così».
Cosa intende?
«Sarà un cambio epocale in tutti i sensi. Oltre due mesi di stop. Non sarà sufficiente recuperare la condizione fisica. Ma soprattutto l’aspetto psicologico dei giocatori. Questo farà la differenza. Al di là dell’aspetto tecnico. Per cui non voglio nemmeno parlare di corsa scudetto adesso».
Giusto il taglio degli stipendi?
«Sì, per quelli dei grandi club. Ma tra serie B, Lega Pro e Dilettanti si rischia il collasso. Ricordiamocelo».
Il domani sarà sempre migliore, vero?
«Diciamo che bisogna pensare positivo, come cantava Jovanotti. E' l'unico antidoto per uscire da questo incubo che stiamo vivendo da oltre un mese. Atteniamoci alle regole e ne usciremo. Sono convinto di questo»
Cosa non è piaciuto a Galderisi in questo frangente?
«Troppa gente che parla a vanvera. Sia sui giornali che in televissione. Diamo parola a chi è esclusivamente competente. Credo che non ci sia altro da aggiungere».
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Marzo 2020, 09:00

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