Coronavirus, quando il calcio non è uguale per tutti

Coronavirus, quando il calcio non è uguale per tutti

di Roberto Avantaggiato
Arrivano i primi positivi al coronavirus in Spagna. Sono cinque tra calciatori e membri dello staff del Valencia, ultimo avversario nell’Atalanta in Champions League. Ezequiel Garay, che sui social aveva annunciato di esser stato colpito dal virus, Mangala e Gayà, poi il dirigente Francisco Camarasa e Julian Aliaga, medico sociale del club, sono gli altri contagiati. Positivo ala test anche Jonathas de Jesùs dell’Elche, club della serie B spagnola. La notizia, anticipata da Marca, è stata poi confermata dal club, precisando che ora squadra e tutto il persona sono stati messi ina quarantena di quindici giorni. Domenica scorsa l’Elche ha giocato a Madrid, focolaio dell’epidemia in Spagna, vincendo per 3-2 sul campo del Rayo Vallecano. In Germania, invece, con il campionato fermo non si fermano le iniziative per Sono ancora sei i paesi europei riluttanti a rinviare le loro partite. Si tratta di Russia, Bielorussia, Turchia, Ungheria, Serbia e Ucraina. Qualcuna, per iniziative dei club, sta tuttavia prendendo qualche provvedimento. Ieri, a Istanbul, prima del derby tra Galatasaray e Besiktas (a porte chiuse) lo stadio è stato disinfettato. In Russia, nel fine settimane si sono giocate sette partite (a porte aperte) e un’altra questa serA. Dal Portogallo rimbalza la notizia che Ronaldo avrebbe messo a disposizione dell’emergenza gli alberghi di cui è proprietario nel paese, ma alla fine di rivela una fake-new.

L'INGHILTERRA
Anomala in tutto. Anche nello sport e nel calcio. Perché se i campionati di vertice (Premier League compresa) sono stati fermati, l’attività di base in Inghilterra va avanti. Soprattutto quella dei Colleges, che essendo scuole non sono state chiuse. Un’attività molto intensa, considerando che si articola su diverse discipline e non soltanto su quella del calcio, con gli impianti sportivi che sono quasi tutti collocati all’interno delle scuole. In questo week-end, le tante gare in programma in tutto il Paese sono state regolarmente giocate perchè, fanno sapere, “il Governo ha dato disposizioni che le Scuole restino aperte”. 
Che l’Inghilterra viva in un “mondo a parte” e stia sottovalutando clamorosamente la pandemia, lo dimostra anche il comportamento del portiere dell’Everton, Jordan Pickford, autore di una grave leggerezza. Nonostante fosse in quarantena assieme a tutta la squadra (dopo la positività del tecnico dell’Arsenal Arteta dell’Arsenal e del calciatore Odoi del Chelesa, che sono stati avversari dei toffees) l’estremo difensore è stato immortalato dal tabloid “Sun” mentre in compagnia di amici si trovava in un pub lontano da Liverpool, a Durham, a bere una birra dopo aver seguito un incontro di boxe. La voglia di calcio degli inglesi, si è anche riversata sui tanti campi di periferia, che ospitano gare improvvisate tra i presenti, che sono stati letteralmente presi d’assalto in questo week-end.

IL RESTO DEL MONDO
Costretto ad andare in campo contro il Sao Luiz, seppur a porte chiuse, il tecnico del Gremio Renato Portaluppi, ex calciatore della Roma, per protesta ha deciso di andare in panchina, lui e i componenti del suo staff, con la mascherina sul volto. Lo stesso hanno fatto, prima che iniziasse la partita, anche i calciatori del “Tricolor” di Porto Alegre, che una volta espletate le formalità pre-gara se la sono tolta per giocare. Renato non ha gradito l’imposizione della sua stessa dirigenza che ha deciso di sostenere la tesi secondo cui non bisogna fermare il campionato gaùcho nonostante l’emergenza del Coronavirus. Ma per l’allenatore non bisognava proprio giocare, altro che porte chiuse. «Questo è l’omaggio del Gremio a tutte quelle persone, quasi seimila - ha detto Renato - che sono morte nel mondo per il Coronavirus. Protestiamo perchè anche noi calciatori e gente del calcio siamo persone». Tensione anche in Argentina, dove sono già state prese alcune misure. Il River ha annunciato che non giocherà contro l’Atlético Tucumán, la prima gara della Super League Cup. Stop anche alle squadre inferiori e quella femminile. È solo l’inizio. In arrivo, comunque, anche per l’Argentina, lo stop anche al campionato. Modifiche anche in Messico, con il torneo di Clausura 2020 che potrebbe fermarsi.

L'ITALIA
L’Italia del calcio sempre più in quarantena. Non solo per i casi di calciatori della serie A positivi (Rugani, Vlahovic e quelli della Sampdoria), quanto per tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno avuto contatti con i positivi. Così, da ieri anche l’Atalanta si è messa in quarantena, dopo aver saputo che sei persone, tra calciatori e staff, del Valencia sono risultate positive al test. Il club spagnolo è stato l’ultimo avversario contro il quale la squadra di Gasperini ha giocato, meno di sette giorni fa. Dopo la Juventus (121 le persone in isolamento), la Fiorentina, la Sampdoria, il Verona, la Spal e il Brescia cresce il numero delle squadre della nostra massima serie coinvolte dal contagio. Per questo motivo, dopo una dura presa di posizione dell’Aic, le società hanno deciso di posticipare la ripresa degli allenamenti, che alcuni club avevano fissato tra domani e mercoledì. Un invito in tal senso è arrivato dal ct della Nazionale, Roberto Mancini. «In questo momento bisogna avere pazienza, la salute viene prima: credo che qualsiasi allenatore in frangente del genere preferisca tenere i suoi giocatori a casa, piuttosto che farli allenare. Daranno un programma di lavoro a casa, sono professionisti e sanno come allenarsi», le parole del ct hanno ricevuto il plauso del ministro dello Sport, Spadafora.

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Marzo 2020, 07:30

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