Coronavirus, Spadafora: «Il calcio non è solo la serie A. Irrealistico ricominciare il 3 maggio»
di Emiliano Bernardini
«Dal calcio di Serie A mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente – dopo questa crisi – potrà più essere come prima», rimarca ancora Spadafora che bacchetta i grandi club che continuano a litigare senza trovare un accordo collettivo su taglio stipendi e allenamenti.
La Juve ieri ha fatto da apripista, trovando un accordo con i propri calciatori e aggirando di fatto la contrattazione collettiva. Una mossa che svuota il ruolo del presidente dell'Aic, Damiano Tommasi. Le società di Serie A continuano a litigare anche sulle data del possibile ritorno in campo. Qualcuno vorrebbe riprendere già ai primi di maggio, altri invece vorrebbero chiudere qui la stagione. «Riprendere le partite il 3 maggio è irrealistico», conclude il ministro.
Ultimo aggiornamento: Domenica 29 Marzo 2020, 11:37
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