Inter, ora Lautaro è più lontano dal Barça di Messi
di Alessio Agnelli
Sua maestà la Pulga dovrà farsene una ragione.
O, nella migliore delle ipotesi, attendere fino «a stagione conclusa», come ha ribadito anche ieri il presidente del Barça, mettendo il punto sull’argomento-clausola, ma non sul 22enne di Bahía Blanca, «perché il Barcellona non ha un calendario prefissato per le operazioni che deve fare, si faranno quando vanno fatte - ha sottolineato Bartomeu -. In questo momento siamo concentrati su Liga e Champions League. Di Lautaro e del mercato ne discuteremo poi».
Anche se l’ultima parola ora spetterà all’Inter, tornata in totale controllo e allineata su una richiesta di 110 milioni di euro per il cartellino dell’argentino. Dalla Catalogna potrebbero tornare alla carica nelle prossime settimane, inserendo nel pacchetto-Lautaro contanti e un giocatore in contropartita.
Ma la quota cash dovrà essere di 90 milioni e il prescelto Arturo Vidal, pallino di Conte (e di Quique Setien, che, giusto ieri, l’ha bloccato: «Conto su di lui, ha un contratto con noi fino al 2021»), e non Junior Firpo (per la mancina di Conte seguiti Alaba, Palmieri, Alonso e Gosens), per il nullaosta dell’Inter.
Altrimenti il passo successivo, ammesso e non concesso che Lautaro non chieda pubblicamente la cessione mettendosi di traverso, potrebbe essere il rinnovo in nerazzurro per il classe ‘98 argentino: con prolungamento fino al 2025 e ricco adeguamento dell’ingaggio (da 1,5 milioni a stagione a 5, bonus compresi). In campo, invece, pit-stop in vista per El Toro, dopo il rigore scippato e fallito col Bologna. A Verona (domani, alle 21.45) chance dal primo minuto per Alexis Sanchez, confermatissimo Lukaku.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Luglio 2020, 07:00
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