Carlo Pellegatti, il telecronista-tifoso per eccellenza compie 70 anni sotto il segno del Milan: «Un soprannome per me? Fantasyland»

Carlo Pellegatti, il telecronista-tifoso per eccellenza compie 70 anni sotto il segno del Milan: «Un soprannome per me? Fantasyland»

di Massimo Sarti
«Un soprannome per me? Mi prendete alla sprovvista. Forse Fantasyland, perché sogno e fantasia sono due grandi bellezze della vita».
Carlo Pellegatti sabato compirà 70 anni, a tutto Milan. Una passione diventata professione, con tanti colpi di genio letterario a «pitturare» i campioni rossoneri dagli anni ‘80. A proposito: il “Genio” è Savicevic, Shevchenko è “Vento di passioni”, Van Basten “Il cigno di Utrecht”, Inzaghi “Alta tensione”, Paolo Maldini “Cuore di drago”. Estratti di un’infinita produzione. Sarà però una ricorrenza forzatamente diversa, a causa del coronavirus.

Sarà un compleanno triste? Insolito? Preoccupato?
«Aggettivi perfetti. Insolito perché mai avrei immaginato una situazione del genere. Triste per la gente che soffre, ha sofferto e che ha avuto lutti. E anche preoccupato, per il presente e per il futuro. Ci stanno dicendo crudamente che la nostra vita cambierà dopo il virus. Scenari apocalittici, magari veri, ma che sarebbe meglio non si aggiungessero all’angoscia dell’oggi. C’è poi chi sostiene: “Cambierà tutto, è quello che ci voleva”. No, non la penso così. Il cinema, la partita non erano cose straordinarie. C’è il rischio ora di poterle vivere in maniera limitata. Non ne sentivo il bisogno».

Quando il calcio ripartirà?
«Spero presto, ovviamente quando ci saranno le condizioni. Ho letto con attenzione le recenti parole di Adriano Galliani, soprattutto quando ha detto che per lui, per molto tempo, non si potrà andare allo stadio. Ho vissuto le porte chiuse causa virus di Milan-Genoa e c’era una vera e propria cappa. Sarà una limitazione necessaria, non voglio criticare, ma mi provoca dispiacere. Non potrà essere la stessa festa».

Ce lo dà un ricordo di un compleanno targato Milan?
«L’11 aprile 2007: nei quarti di quella Champions poi vinta, dopo il 2-2 dell’andata a San Siro, il Milan in casa del Bayern Monaco veniva dato per spacciato. Invece: gran gol di Seedorf e assist di tacco per il raddoppio di Inzaghi. Ho ancora il gagliardetto firmato da tutti i giocatori».

In tanti anni, a quale o a quali giocatori rossoneri è rimasto più legato fuori dal campo?
«A livello di vicinanza forse Pippo Inzaghi. Ha visto crescere mio figlio. Che quando gioca a calcio ha le sue caratteristiche, con tutti i distinguo. E poi c’è sempre stato uno splendido rapporto con la famiglia Maldini».

Ibrahimovic resterà al Milan?
«Dovrà parlare con l’ad Gazidis, con cui non è vero che ha pessimi rapporti. Semplicemente sinora non ha avuto rapporti con lui, perché li ha avuti con Boban e Maldini».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2020, 08:41

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