Fallimento Italia, Bruno Conti: «Niente Mondiale, qualcosa che non appartiene alla nostra storia»

Fallimento Italia, Bruno Conti: «Niente Mondiale, qualcosa che non appartiene alla nostra storia»

di Francesco Balzani

Aneddoti, sorrisi e un bel po’ di amarezza per il Mondiale sfumato. Bruno Conti, al teatro Manzini di Roma, ha presentato oggi il suo libro «Un gioco da ragazzi». Scritto con il giornalista Gianmarco Manga (la prefazione è di Francesco Totti), racconta storie e particolari della vita calcistica di Marazico, protagonista del secondo scudetto e del Mundialito del 1982. Oggi quegli anni di gloria del calcio italiano sembrano lontanissimi.

Con lui tanti amici ed ospiti, tra cui Rosella Sensi, Riccardo Viola, Roberto Pruzzo, Stefano Desideri, Ubaldo Righetti, Antonio Cabrini, Francesco Graziani e Antonio Di Carlo. La storica ala giallorossa non poteva evitare il discorso Nazionale: “Siamo italiani e non siamo passati dalle stelle alle stalle, di più. Tutto si pensava tranne che il fatto di uscire con la Macedonia. All'inizio non abbiamo fruttato le occasioni, ma è triste, dovremo aspettare minimo altri 4 anni per rivedere l'Italia al Mondiale. E’ un qualcosa che non appartiene alla nostra storia”.

Lui che di giovani se ne intende (da anni guida il vivaio della Roma con enormi risultati) indica la via: "Bisogna avere più coraggio nei confronti di questi ragazzi, il calcio è cambiato, si predilige più il fisico che la tecnica. Per questo serve coraggio. Mancini ci ha provato, oggi facciamo processi, ma bisogna ripartire subito. Questo momento è veramente brutto. Bisogna fermarci e riflettere dove vogliamo andare”.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Marzo 2022, 19:52

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