Brexit, l'effetto sulla Premier League: «Il divario tra le Big Six e gli altri club diventerà abissale»

Brexit, l'effetto sulla Premier League: «Il divario tra le Big Six e gli altri club diventerà abissale»

di Enrico Chillè
La Brexit viene ulteriormente rinviata e i suoi effetti sull'economia sono ancora del tutto incerti. Gli economisti più esperti continuano a dividersi sulle conseguenze dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, che comunque sembrano destinati a cambiare radicalmente ogni aspetto della vita Oltremanica. Il calcio non fa eccezione, anche perché la Premier League, oltre ad essere il campionato più bello del mondo, è anche un modello di business e le nuove regole sui tesseramenti potrebbero avere delle conseguenze notevoli.

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Opinionisti, economisti e addetti ai lavori non hanno dubbi: con la Brexit, ci saranno radicali trasformazioni nella Premier League. Alcune potrebbero essere positive (i club saranno incentivati, per non dire costretti, a investire sui settori giovanili invece che sul calciomercato), altre invece no. Come spiega il Telegraph, infatti, dirigenti sportivi ed economisti sono concordi: «Comunque verrà definita la Brexit, ci saranno nuove regole che non faranno altro che aumentare il divario tra le Big Six (Manchester City, Liverpool, Arsenal, Tottenham, Chelsea e Manchester United) e il resto dei club».

Con la Brexit, infatti, saranno introdotte nuove regole sui trasferimenti, come ad esempio il divieto di ingaggiare calciatori minorenni anche se provenienti dall'Unione Europea, ma soprattutto forti limitazioni al numero di calciatori non britannici. I club, infatti, avranno le stesse difficoltà e gli stessi 'paletti' nell'ingaggiare un calciatore europeo di quelle che attualmente hanno con i calciatori extracomunitari. La limitazione al numero di calciatori stranieri finirà per ridurre notevolmente il mercato in entrata dall'estero, e così facendo, sottolinea ad esempio il dirigente del Brighton Paul Barber, la forza economica e di blasone delle Big Six finirà per prevalere su tutti gli altri club del campionato.

Tutto questo potrebbe anche avere ripercussioni sulla competitività della Premier League, ad oggi assolutamente indiscutibile anche se il divario tra le prime sei e i club più piccoli è già notevole. Il Telegraph fa poi degli esempi pratici: «Il miracolo Leicester, di per sé già difficilmente ripetibile, potrebbe rimanere un caso isolato per sempre. Con le nuove regole previste dal 2021, infatti, il club non avrebbe mai potuto ingaggiare, nella stessa sessione di mercato, giocatori come Riyad Mahrez e N'Golo Kante, due dei principali protagonisti della cavalcata trionfale del 2016 con Claudio Ranieri in panchina». Comunque la si pensi, c'è sempre un'altra faccia della medaglia: la Football Association vede la Brexit come l'opportunità per dare più spazio ai giovani inglesi e rinforzare ulteriormente una nazionale dal grande futuro, ma molti dirigenti sportivi temono a lungo termine per il predominio inglese nelle coppe europee, finora indiscusso.
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Ottobre 2019, 11:51

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