Ciro è... Immobile, la Lazio spenta

Ciro è... Immobile, la Lazio spenta

di Enrico Sarzanini
Protagonista assoluto prima dello stop per l’emergenza coronavirus, da quando il campionato è ripartito Ciro Immobile è apparso irriconoscibile. «Dopo il lockdown non sono stato più io e devo tornare più sereno», ha ammesso l’attaccante subito dopo la sconfitta a Lecce che ha mandato in crisi la squadra: «Questo non è il vero Ciro - ha aggiunto senza accampare scuse - devo fare di più». Mai come in questa stagione la squadra ha bisogno dei suoi gol per centrare il traguardo Champions e per continuare a cullare il sogno scudetto, anche perché quando Ciro non segna la Lazio non vince. 
La statistica in questo senso è a dir poco allarmante per Simone Inzaghi: quando Immobile è andato a segno la squadra ha conquistato ben 17 vittorie, due pareggi e una sola sconfitta a Ferrara contro la Spal ad inizio campionato. Quando al contrario l’attaccante non è riuscito ad andare in gol i biancocelesti si sono inceppati ed hanno ottenuto quattro vittorie, altrettante sconfitte e tre pareggi. Difficile capire il motivo di questa regressione sono in molti a credere che la pausa abbia fatto perdere l’abbrivio alla Lazio: «Ci ha penalizzato il lockdown - ha spiegato Immobile - non siamo stati più gli stessi soprattutto dal punto di vista mentale. Non è un alibi, ma un dato di fatto».
Chiaro che in questo momento Immobile non si sente più lui, fatica molto rispetto alla prima parte della stagione e sembra aver perso quella brillantezza che lo faceva arrivare sotto porta con la giusta lucidità. Emblematico il gol mancato proprio a Lecce nel primo tempo quando a tu per tu con Gabriel ha sparato sui piedi del portiere. «L’obiettivo Champions è quello che ci siamo prefissati all’inizio ma dobbiamo finire la stagione nel migliore dei modi per non buttare via quanto fatto fin qui» ha spiegato l’attaccante che oltre a voler riportare la squadra nell’Europa che conta dopo un’assenza durata oltre dieci anni l’attaccante vuole anche conquistare il titolo di capocannoniere: in testa alla classifica con ben 29 reti è tallonato da Cristiano Ronaldo che, da quando è ripartire la stagione, è andato sempre a segno con cinque gol in altrettante gare e si è portato a quota 26. 
Nella testa di Ciro però c’è anche la Scarpa d’oro che vede l’attaccante del Bayern Monaco Lewandowski è in testa grazie ai 34 gol segnati in Bundesliga (terminata da tempo) seguito proprio dal biancoceleste. Domani all’Olimpico arriva il Sassuolo (in grande spolvero) e Immobile ha una gran voglia di tornare ad esultare.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Luglio 2020, 07:00

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