Beppe Incocciati, 40 anni fa l'esordio con la maglia del Milan

L'attaccante di Fiuggi visse la storica retrocessione rossonera per poi sfiorare la vittoria della Champions con la maglia del Napoli

Beppe Incocciati, 40 anni fa l'esordio con la maglia del Milan

L'11 ottobre 1981 Giusepppe Incocciati, per tutti Beppe, esordisce in Serie A con la maglia del Milan nell'annata della storica retrocessione dei rossoneri in Serie B. Lui appena diciottenne, attaccante alla prima esperienza nella massima serie, quell'anno conquistò con i suoi compagni la Mitropa Cup, ma a fine anno dovette fare i conti con una dolorosa e contestata retrocessione. Quel giovane ragazzo non poteva immaginare come si sarebbe evoluta la sua carriera e che, di lì a poco, sarebbe diventato un grande amico di Maradona, che spesso decise di portare nella sua Fiuggi.

Come ci tiene a ricordare su Twitter, sono passati 40 anni dall'esordio in Serie A contro quel Bologna che divenne casa sua dal '91 al '93 e dove mise a segno 17 reti. Beppe, però, prima di affermarsi tra i grandi del calcio italiano è partito dalla gavetta. Dopo le 13 presenze nella stagione d'esordio, in serie B, divenne titolare dando il suo contributo a suon di gol per far tornare in serie A i rossoneri. Poi qualche stagione travagliata con poche presenze e l'inizio del suo girovagare prima di approdare nel 1990 al Napoli appena diventato campione d'Italia. 

Lì la grande amicizia con il Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, e una nuovo trofeo messo in bacheca: la Supercoppa Italiana. Ma anche la delusione più grande della sua carriera. Anche a distanza di anni, infatti, brucia ancora in lui il ricordo di quella finale di Champions League sfumata contro lo Spartak Mosca. 

Proprio qualche giorno fa, infatti, alla vigilia di Napoli-Spartak Mosca aveva dichiarato: «Il mio palo in Spartak-Napoli? Avrebbe potuto cambiare la storia mia e del Napoli. Accontentiamoci di quello che la vita terrena ci mette a disposizione. Fu un doppio confronto con lo Spartak Mosca minato da un destino avverso, pali e traverse.

Fu un confronto pazzesco, il mio palo fu un messaggio preciso che doveva andare così. Maradona fu attore principale di alcune vicende, ma non fu colpa sua se uscimmo. Quel Napoli poteva arrivare in finale di Champions, un rammarico enorme. Nella gara di andata, Diego fece una partita straordinaria. Anche lui prese un palo. Pagammo un aspetto importante: il fattore climatico. A Mosca c'erano non so quanti gradi sotto lo zero. Facemmo fatica a mantenere gli standard muscolari».

Il calcio è sempre rimasto nella sua vita e, adesso, a 40 anni dal suo esordio continua la carriera nel mondo del pallone allenando nella sua amata Fiuggi, l'Atletico Terme in serie D. Perché nonostante passino gli anni, la passione per il pallone non è certo svanita. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Luglio 2022, 14:55

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