Finché la Barça va: blaugrana salvi, arrivano 600 milioni grazie a diritti tv e merchandising

Finché la Barça va: blaugrana salvi, arrivano 600 milioni grazie a diritti tv e merchandising

di Marco Zorzo

Mes que un club: più di una squadra. Sono passati 50 anni da quando questo motto è stato creato per sostenere il Barcellona. Anzi, il Barça, come lo chiamano i tifosi blaugrana. Tra le società più forti del mondo. Ma da qualche tempo anche sommersa di debiti. Ieri l'assemblea straordinaria ha chiamato a raccolta i 4.478 soci perché non c'è più tempo da perdere.
«Eravamo in coma, ora siamo in terapia intensiva...». Così il presidente Joan Laporta descrive perfettamente lo stato di salute economica del Barcellona. Oppure questa: «Se troviamo mezzo miliardo staremo bene», pronunciata da Eduard Romeu, Ministro delle Finanze del club catalano. Per questo la giornata di ieri è stata fondamentale per la vita a breve e medio termine, con effetti a cascata sul lungo periodo, del Futbol Club Barcelona.
Morale della favola: per sopravvivere bisogna vendere i gioielli della corona. O alcune gemme incastonate qui e là, lasciando la stessa corona smozzicata. Laporta ha chiamato leve le due operazioni che devono risollevare il Barça e sulle quali sono stati chiamati a votare i soci: la vendita del 49,9% di Barça Licensing & Merchandising (Blm) e il 25% dei diritti televisivi. In pratica sono 600 milioni, ovvero linfa vitale, che significano sbloccare una situazione delicatissima. Morale della favola: l'assemblea ha approvato la vendita dei diritti tv e del Merchandising.
Il Barça ha invece nuovamente, e pare definitivamente, rifiutato la mano tesa della Liga sotto forma di accordo col Fondo Cvc, contratto che hanno sottoscritto 17 dei 20 club della Liga, tutti meno Barcellona, Real Madrid e Athletic Bilbao (ovvere le tre mai retrocesse dalla serie A spagnola), che prevede la cessione del 10% dei diritti tv per 50 anni in cambio di 270 milioni di euro. Al Barça, e al Madrid, e all'Athletic, sono convinti di poter vendere meglio la loro merce. Le leve vanno azionate entro il 30 giugno, data di chiusura dell'anno economico. Ricordiamo che il 30 giugno del 2021 il club catalano presentò conti in rosso vivo: 481 milioni di perdite, incassi passati da 855 a 631 milioni di euro. Per questo fu necessario lasciar andare via Messi. Il Barça ha un debito superiore a 1.3 miliardi, e la parte a breve termine è asfissiante: 731 milioni.
Ma con i 600 milioni che arrivano con la cessione dei diritti tv e marketing, si possono sbloccare le situazioni di mercato tutt'ora in stand by: a partire da Lewandowski e Kessie. E come dice Laporta: «Per essere competititivi in Liga con i nostri rivali e in Europa con gli altri Top Club». Olè.
marco.zorzo@leggo.it


Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Giugno 2022, 09:18

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