Cori razzisti, da Balotelli al Napoli: fermate le partite

Da Balotelli al Napoli, fermate le partite con cori razzisti

di Marco Esposito
Ora basta. Così non si può continuare. Sabato all'Olimpico i cori di discriminazione territoriale contro Napoli, ieri gli ululati razzisti contro Mario Balotelli. Il peggior spot possibile per la Serie A. In entrambi i casi gli arbitri hanno interrotto la partita per alcuni minuti. E hanno fatto bene, mai decisione fu più giusta. Ma ora bisogna continuare: ad ogni coro razzista è necessario fermarsi. Le parole non sono più sufficienti: servono gesti. Per troppo tempo si è preferito far finta di niente. Ora serve l'aiuto di tutti: delle società, dei tifosi, dei giocatori. Soprattutto la parte sana del tifo deve riappropriarsi del proprio spazio, fischiando ogni coro becero e stigmatizzando striscioni fuori luogo.
Non si lasci tregua a chi vuole trasformare lo stadio in un suo piccolo regno. E soprattutto nessuno osi sminuire, ridimensionare o banalizzare questi episodi. Non si deve concedere alcun alibi ai razzisti che rovinano il nostro calcio. E chiunque cerchi di definire questi cori come goliardate o un modo per innervosire l'avversario commette un errore irreparabile.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Novembre 2019, 18:55

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