L'ex bomber Baiano: "L'Atalanta gioca come un Dea ma per lo scudetto l'Inter resta favorita. La Juve? Brutta figura con il Porto, avevano esultato al sorteggio"

L'ex bomber Baiano: "L'Atalanta gioca come un Dea ma per lo scudetto l'Inter resta favorita. La Juve? Brutta figura con il Porto, avevano esultato al sorteggio"

di Piergiorgio Bruni

È stato uno degli eroi del leggendario Foggia di Zeman e, successivamente, della Fiorentina con cui ha vinto coppa Italia e Supercoppa italiana. Ha segnato ovunque, anche in Inghilterra al Derby County, e fatto godere generazioni di tifosi. Piccolo di statura, rapido di testa e con un innato fiuto del gol. Francesco “Ciccio” Baiano, oggi 53enne, è un allenatore atipico. Di quelli che non amano parlare di sistemi di gioco, ma di interpreti. E la sua visione del calcio, soprattutto tricolore, non è per niente banale.

La vittoria contro l’Atalanta lancia definitivamente l’Inter verso il titolo?

«È stato un segnale forte, ma era comunque importante non perdere. La squadra di Conte ha maturato una consapevolezza importante che la fa essere una serissima candidata alla vittoria finale. L’eliminazione dalla Champions, addizionato alla mancata retrocessione in Europa League, paradossalmente, ha permesso ai nerazzurri di risparmiare energie psicofisiche che, poi, hanno potuto sfruttare in Campionato».

E il Milan del suo amico Pioli?

«Da un anno sta facendo cose straordinarie e l’arrivo di Ibrahimovic ha aggiunto forza e coraggio all’intero gruppo. La vera fortuna di un allenatore è entrare in simbiosi con la squadra: lui l’ha fatto. Sia in campo, sia fuori». 

Chi saranno le 4 squadre ad andare in Champions?

«Difficilissimo dirlo in questo momento. Inter, Juventus e Milan, se non succedono catastrofi, non credo avranno problemi. Come quarta, vedo favorita l’Atalanta. Ma Roma e Napoli se la giocheranno fino all’ultimo».

Guardiamo verso il basso, che cosa succede alla Fiorentina?

«Hanno voluto far passare Iachini come incapace, ma non era così. E i fatti lo dimostrano. Nel confronto tra lui, Montella e Prandelli è ancora quello con la migliore media punti: 1,45 a gara. Inoltre, bisogna guardare alla campagna acquisti: a gennaio dovevano arrivare 2 giocatori già pronti e invece si è puntato su Malcuit, che non giocava da diverso tempo, e su Kokorin, un oggetto misterioso. Se a Vlahovic viene un raffreddore, non c’è una reale alternativa».

A proposito di Dusan Vlahovic: potrebbe essere il futuro numero 9 della Roma?

«Lì davanti, la Roma è abituata bene.

Il serbo è un giovane piuttosto interessante, tuttavia deve crescere ancora parecchio. In futuro, però, sono convinto possa essere un buon centravanti per i giallorossi».

Le piace il calcio che sta portando avanti Paulo Fonseca?

«Sì, molto. I giallorossi, nonostante non abbiano mai vinto contro le big, stanno facendo un buon campionato. Il portoghese ha a disposizione una rosa decisamente importante e riesce a far giocare bene la squadra. Posso, però, chiarire un aspetto?»

Prego.

«I giocatori fanno la differenza. Loro scendono in campo, non gli allenatori».

Ultimamente se ne parla molto: è d’accordo sulla costruzione dal basso?

«Sono combattuto perché noi allenatori seguiamo troppo le mode. Neppure il tempo di adottare questa idea di gioco da Guardiola, che lui era già avanti. Per fare costruzione dal basso bisogna avere dei difensori con ottimi piedi, se mancano è meglio un ritorno al passato: palla in aria e si parte da metà campo».

Parliamo di coppe europee. Quanto rumore fa l’eliminazione della Juventus?

«È stata una grande delusione. Anche perché quando è uscito l’abbinamento col Porto, rispetto ad altre possibili avversarie, a Torino avevano festeggiato».

L’Atalanta può ribaltare il risultato dell’andata col Real Madrid?

«Me lo auguro. In questo momento di pandemia, dove il calcio senza tifosi è deprimente, la squadra di Gasperini ti fa venire voglia di guardare una partita. Hanno corsa e un gioco sempre propositivo: se in Spagna dovessero andare in vantaggio diventerebbe complicato per il Real starle dietro».

Passiamo all’Europa League. Il sorteggio degli ottavi non è stato fortunato per Roma e Milan. Chi ha più chance di passare il turno?

«I giallorossi hanno un 50% di possibilità di passare il turno con lo Shakhtar, mentre per il Milan dico 40% contro lo United».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Marzo 2021, 08:26

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