Come si fa a raccontare la splendida favola sportiva dell'Atalanta nel pieno esplodere della pandemia? Fabio Gennari e Andrea Riscassi, rispettivamente penna di Tuttosport e voce di Rai Sport al seguito della Dea, ci sono riusciti perfettamente. Il loro libro “Favola Atalanta” (Laurana Edizioni, collana “Le parentesi”, prefazione di Roby Facchinetti), uscito a settembre, è già alla terza ristampa. Oltre 200 pagine di storie sulle quattro stagioni che hanno portato la società e la squadra bergamasca da provinciale di lusso a realtà ai massimi livelli del calcio italiano e internazionale.
L'Atalanta si appresta non a caso a iniziare la propria seconda avventura consecutiva in Champions League, dalla Danimarca e dal Midtjylland. I nerazzurri, dopo aver sfiorato lo scorso agosto l'approdo in semifinale, sono sempre più considerati (e temuti) in Europa. «Dove la favola è ancora più favola? Forse proprio nel girone passato la scorsa stagione dopo tre sconfitte nelle prime tre partite. Evidentemente, quando le cose devono succedere, succedono», esclama Riscassi (anche bordocampista per Rai Sport negli incontri dell'Under 21 azzurra), interpellato da Leggo. «Quest'anno però bisogna cominciare bene battendo il Midtjylland, per poi presumibilmente giocarsi il secondo posto nelle sfide con l'Ajax», dando come compito difficile attaccare nel gruppo D il Liverpool. Ma con la “Gasperini band” mai dire mai.
Ecco, Gian Piero Gasperini.
L'idea di “Favola Atalanta”, per Riscassi e Gennari, nacque nella pancia di San Siro lo scorso 19 febbraio, dopo il trionfale 4-1 sul Valencia nell'andata degli ottavi di Champions. Quella – si legge - «fu l’ultima gara “normale” prima che la pandemia colpisse cittadini e calciatori». Il coronavirus già circolava, ma nessuno poteva saperlo. La notizia del “paziente 1” di Codogno sarebbe stata infatti della sera successiva. «Parlando dell'Atalanta e di Bergamo, la pandemia fa parte del libro, ma non abbiamo voluto incentrarlo sul virus. Abbiamo voluto esaltare le cose positive. E scriverlo è servito anche a noi», chiude Riscassi.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Ottobre 2020, 14:54
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