Mondiali, non solo Argentina-Arabia Saudita: dal «miracolo di Belo Horizonte» a Senegal e Camerun. Quando Davide batte Golia

L'Albiceleste, nella quasi ultracentenaria storia del Mondiale, non è l’unica Nazionale a naufragare inaspettatamente

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di Salvatore Riggio

Non inizia proprio bene l’ultimo Mondiale di Lionel Messi, l’ultima possibilità per la Pulce di eguagliare il mito, Diego Armando Maradona, capace di trascinare l’Albiceleste al trionfo in Messico ’86. L’Argentina crolla inaspettatamente al debutto in Qatar 2022: festeggia l’Arabia Saudita in rimonta, con un inizio ripresa stellare grazie al gol di Al-Shehri e al meraviglioso sigillo di Al-Dossari, che in quel fazzoletto di campo si è trasformato per qualche secondo nel miglior Alex Del Piero. Ma l’Argentina, nella quasi ultracentenaria storia del Mondiale, non è l’unica Nazionale a naufragare inaspettatamente.

Le sconfitte incredibili ai Mondiali

Il simbolo dell’incredibile resta il match giocato il 29 giugno 1950, nella rassegna iridata organizzata dal Brasile. Quando gli Stati Uniti, poco più che un gruppo di dilettanti, battono 1-0 l’Inghilterra, una delle favorite che mai aveva voluto partecipare al torneo per, a suo dire, manifesta superiorità avendo inventato il calcio. Un match che passa alla storia come «il miracolo di Belo Horizonte». Segna Gaetjens, nato ad Haiti da madre haitiana e padre belga, ma trasferitosi a New York nella seconda parte degli anni ‘40 per studiare ragioneria alla Columbia University, grazie a una borsa di studio del Governo di Haiti. Iniziando a giocare con il Brookhattan nella American Soccer League, vincendo anche un titolo di capocannoniere e venendo convocato per il Mondiale. Poi di Gaetjens non si è saputo più nulla. Anni dopo ad Haiti con la salita al potere di François Duvalier, Gaetjens viene catturato l’8 luglio 1964. Lui apparteneva a una famiglia che aveva supportato il rivale Louis Déjoie. Ma questa è un’altra storia.

Debutti choc

Anni fa la stessa Argentina, campione del Mondo in carica e con Maradona come numero 10 e stella assoluta, finisce ko al debutto di Italia ’90, a San Siro, contro il sorprendente Camerun. Gol vittoria di Omam-Biyik (con una parentesi alla Sampdoria, in Italia, nel 1997-98). E a proposito di vittorie clamorose, sempre del Camerun a Italia ’90 quella agli ottavi contro la Colombia. Quando sciaguratamente Higuita, portiere dei sudamericani, si azzarda in un dribbling addirittura a centrocampo, perdendo il pallone e spianando la strada al gol di Roger Milla e alla qualificazione ai quarti di finale del Camerun, dove nessuna squadra africana era mai arrivata fino a quel momento. Ma se si guarda agli esordi choc, non si può non ricordare quello dell’Italia a Usa ’94 contro l’Eire. Un tiro improvviso di Houghton, che sorprende Pagliuca, troppo fuori dai pali. Poi gli azzurri arrivano in finale e perdono ai rigori contro il Brasile di Taffarel, Bebeto e Romario. O la Francia, campione in carica, che a Corea del Sud-Giappone 2002, nel suo primo match, perde contro il Senegal: 1-0, rete di Papa Bouba Diop. Ma forse pochi si ricordano la sorprendente Arabia Saudita a Usa ’94, capaci di battere il Belgio 1-0 grazie a un gol di Owairan, partendo da centrocampo stile Maradona, e volare per l’unica volta agli ottavi di un Mondiale.

 

Sconfitte azzurre

Insomma, di sconfitte choc ce ne sono tante. E naturalmente ne fanno parte due clamorose dell’Italia. Inghilterra ’66 contro la Corea del Nord. Uno dei momenti più brutti per il nostro movimento calcistico. Azzurri sconfitti dal gol di Pak Doo-Ik. E nel 2002, agli ottavi, la storia si è ripetuta, ma con la Corea del Sud. Nel match arbitrato da Byron Moreno, la Nazionale di Giovanni Trapattoni perde 2-1 ai supplementari. A condannarci è il gol dell’attaccante del Perugia, Jung-Hawn Ahn, a 3’ dai rigori.


Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Novembre 2022, 14:13

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