Il "quadruplo ex" Alberto Zaccheroni: «Inter, attenta a Milinkovic-Savic. Vedo una Juve di sostanza, ma è il Milan il favorito per lo scudetto»

Il "quadruplo ex" Alberto Zaccheroni: «Inter, attenta a Milinkovic-Savic. Vedo una Juve di sostanza, ma è il Milan il favorito per lo scudetto»

di Massimo Sarti

Le ha allenate tutte... Alberto Zaccheroni iniziò il suo percorso sulla panchina delle big del calcio italiano vincendo nel 1999 un incredibile scudetto con il Milan e concludendolo nel 2010 con mezza annata alla Juventus. In mezzo, tra le varie esperienze, le avventure alla Lazio (2001-02, subentrando a Dino Zoff) e all'Inter (2003-04, al posto dell'esonerato Hector Cuper). E proprio la sfida di San Siro tra nerazzurri e biancocelesti sarà il clou (insieme a Napoli-Juventus) della prossima giornata.

Mister Zaccheroni, come finirà Inter-Lazio?

«Sarà una gara da tripla. Potrà succedere secondo me davvero di tutto».

Le piace l'Inter di Antonio Conte?

«L'Inter ha un'organizzazione e un'identità ben precise. Non è una squadra che ha l'obiettivo di piacere, ma di essere concreta, come sono in genere le squadre allenate da Conte. Contro la Lazio sarà chiamata a fare la partita, a far emergere le proprie qualità, che sono soprattutto nel gioco in verticale alla ricerca delle due punte».

Di fronte avrà una Lazio che in campionato è reduce da sei vittorie consecutive...

«A me piace di più quando gioca in casa, ma sarà di certo una Lazio tosta. Simone Inzaghi le ha dato una mentalità importante, è una squadra che sta dimostrando di essere sempre sul pezzo. Davanti ha Immobile che concretizza come pochi altri, sugli esterni ha giocatori di gamba. E poi c'è Milinkovic-Savic che quando sta bene può fare la differenza. Non sono in tanti a unire come lui prestanza atletica e qualità. Lo dico da tempo: è un giocatore che potrebbe spostare gli equilibri ovunque».

Il Milan è favorito per lo scudetto?

«Non tutti saranno d'accordo con me, ma io dico di sì.

Qualitativamente non è a livello soprattutto di Inter e Juventus, ma contano le prestazioni. E le prestazioni dei rossoneri sono superiori ormai dalla fine dello scorso campionato. Non può essere una sorpresa. Il Milan gioca con grande fiducia, quando riesce a riversarsi nella metà campo avversaria ha tante soluzioni, molti giocatori che si propongono. Non ha caso ha sofferto contro Juventus e Atalanta, che gli hanno impedito di comandare nella metà campo offensiva. Comunque, per me, il Milan gioca di squadra come nessun altro».

Trova analogie con il suo Milan tricolore del 1999?

«Quel Milan aveva più qualità, arrivava da un undicesimo e da un decimo posto, non partiva certo con i favori del pronostico e aveva molti giocatori verso la fine della carriera. Questo arriva già da un torneo importante e ha pochi giocatori nella parte avanzata della carriera. La maggior parte sono invece elementi in rampa di lancio, pronti a cogliere l'occasione della vita».

La Juventus di Andrea Pirlo potrà recuperare?

«Secondo me la Juventus sta trovando la quadra mettendosi la tuta da lavoro e puntando più sulla compattezza e il cinismo che sul palleggio. So vedendo una squadra più pratica, più di sostanza».

Cosa pensa infine degli episodi che hanno coinvolto prima Ibrahimovic e Lukaku, poi Conte e Agnelli?

«Sono episodi, immagini che fanno male al calcio. Possono capitare, ma non dovrebbero succedere davanti alle telecamere e quindi visti da appassionati di tutte le età. Lo sport deve unire, non dividere».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Febbraio 2021, 08:42

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