La favola di Matteo Spagnolo, dalla Puglia alla scudetto con il Real Madrid
di Fabrizio Fabbri
«Si vedeva fin da ragazzino» dice Germano D'Arcangeli il coach che nella capitale l'ha formato facendolo esordire in serie B a 14 anni che sarebbe stato pronto a lasciare anche noi per correre verso il basket dei grandi club». Così è stato e nel maggio del 2018 da Fiumicino Matteo ha preso un volo per Madrid, direzione cantera del Real. I blancos lo hanno voluto, hanno trovato l'accordo con la Stella, lo hanno iscritto ad un liceo bilingue e spedito nelle giovanili.
Dove è stato l'eroe del successo sul Barcellona nella finale giovanile di categoria, prima andare a vincere un bronzo agli Europei con la Nazionale Under 16 allenata da Gregor Fucka. Ma il bello doveva ancora venire e si è materializzato quando Pablo Laso, coach campione d'Eurolega con il Real, lo ha voluto nella preparazione precampionato dei grandi.
Lui con la solita faccia sbarazzina di sempre non ha tremato tanto da meritarsi un duro rimprovero, molto paterno, durante una recente amichevole contro il San Pietroburgo. «Non puoi stare sempre a palleggiare. Hai un padre ricco? Fatti comprare un pallone tutto per te, altrimenti impara a passarlo». E lui? «Lui ha fatto ciò che io conosco bene» dice, improvvisato avvocato difensore, il suo ex coach alla Stella azzurra D'Arcangeli trattenendo a stento una risata: «È andato in campo ed insaccato una tripla. Matteo è questo. Talento ed istinto. E voglia si sfondare».
Presto Spagnolo tornerà alle giovanili ma il suo futuro è segnato, magari anche dall'altra parte del mondo, in NBA.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Settembre 2019, 12:29
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