Lakers, il flop è totale: LeBron fuori dai playoff dopo 13 anni

Lakers, il flop è totale: LeBron fuori dai playoff dopo 13 anni
Il re ha abdicato. Un fallimento, la delusione maggiore della carriera, ora mascherata da parole di circostanza («continuerò a lavorare duro, e a guardare avanti»). Diciotto giorni e dieci partite prima della fine della stagione regolare, i Los Angeles Lakers sono fuori dai playoff. Succede per il sesto anno consecutivo, ma la differenza è che questa volta in pochi se l'aspettavano per via dell'arrivo a LA, l'estate scorsa, di colui che viene ritenuto il miglior giocatore del pianeta: LeBron James era “sbarcato” in California non solo per ragioni di marketing ma soprattutto per essere protagonista sul campo. Invece ha vinto nella classifica delle canotte più vendute, ma per il resto, complice anche un noioso infortunio che lo ha tenuto fuori per 18 partite facendogli capire di non essere più indistruttibile, è stato un fallimento totale, basti pensare che LeBron rimane fuori dai playoff dopo 13 presenze consecutive che per otto volte sono arrivate fino alle sfide decisive per il titolo (con tre successi, due con Miami e uno con Cleveland). L'ultima delusione come questa l'aveva provata nel 2005, con i Cavs fuori dalla post season quando però era solo il Prescelto e non ancora il fenomeno paragonato a Jordan in onore del quale porta lo stesso numero, il 23. E poi questa volta per i Lakers i playoff erano l'obiettivo minimo e invece non ci sono nemmeno arrivati.

Causa di questo fallimento sono state anche le voci di mercato, in particolare quando, dopo le feste natalizie, la dirigenza gialloviola ha tentato in ogni modo di arrivare ad Anthony Davis, fenomenale ala-centro dei New Orleans Pelicans per il quale è arrivata a offrire mezza squadra. Alla fine l'affare non si è più fatto, Davis sarebbe stata la seconda pedina fondamentale su cui ricostruire l'antica gloria, ma ai vari Ball, Kuzma e compagnia non è piaciuto il fatto di essere stati trattati come merce di scambio e la squadra si è disunita. «Ma io non ho mai promesso i playoff, non ho mai garantito al 100% che ci saremmo arrivati - spiega ora LeBron - e adesso non rimane che rimetterci a lavorare. Personalmente continuerò a mettere tutto me stesso dentro questo progetto cercando di rendermi utile. Purtroppo, per noi questa è stata una stagione difficile, non certo quella che avevamo sperato. Ma tra squalifiche, infortuni e io non sono stato capace di giocare a basket per alto livello per 48 minuti. Ma non per questo ora dobbiamo dare la testa contro il muro, e da domani si va avanti».
Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Marzo 2019, 20:05
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