Valentina Diouf, 21enne milanese di origini
senegalesi, è la nuova stella del volley azzurro

Valentina Diouf, 21enne milanese di origini ​senegalesi, è la nuova stella del volley azzurro

di Fabrizio Ponciroli
MILANO - Obiettivo l'olimpiade di Rio 2016. Archiviato il quarto posto al Mondiale di casa, l'Italia del volley femminile pensa a non disperdere quanto di buono fatto finora. Come annunciato da coach Marco Bonitta, la Nazionale che verrà «sarà diversa, qualche cambiamento sarà necessario».





Un futuro che avrà, senza ombra di dubbio, la giovanissima (classe 1993) Valentina Diouf come perno centrale. Vera rivelazione del Mondiale (31 punti nella finalina contro il Brasile), la schiacciatrice nata a Milano da padre senegalese e madre italiana, e che da questa stagione giocherà a Busto Arsizio, punge l'arbitro di domenica: «Mi sono trattenuta dal tirarlo giù, ci ha rubato un sacco di palloni che erano evidenti». Poi aggiunge: «C'è stato un calo incredibile nel ritmo, non siamo state costanti. Tra le più esperte e noi più giovani si è creato un bel mix. Abbiamo lavorato parecchio, non è stato facile. Siamo in palestra da giugno, e occorre del tempo per trovare un equilibrio».



Lei ma non solo. Con le varie Piccinini, Centoni, Lo Bianco, Costagrande e Del Core in uscita (tutte ultra trentenni), Bonitta consegnerà le chiavi della Nazionale (ieri sono arrivati i complimenti alle ragazze anche dello sponsor tecnico Asics) a giovani rampanti come Signorile (1990), Folie (1991), Chirichella (1994), Bosetti (1994) e a nuovi prospetti che si metteranno in luce nei prossimi mesi (riflettori puntati sul Club Italia di A2, serbatoio da cui provengono tantissime nazionali azzurre, Diouf compresa). Tra le veterane si ripartirà dalla De Gennaro e dala Ferretti, passando per certezze come Valentina Arrighetti. Il quarto posto Mondiale è il punto di partenza.



E il calcio vara lo “Ius soli sportivo” - Equiparare il primo tesseramento dei calciatori minori anche ai nati in Italia da genitori stranieri o per i residenti in Italia da almeno 5 anni. È la “Carta di Vicenza”, firmata ieri da Assocalciatori, Assoallenatori e rappresentanti del Parlamento e del Parlamento Europeo.
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Ottobre 2014, 12:23
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