Scandalo ginnastica ritmica, la Federazione sapeva ma ha insabbiato. Le minacce ai genitori: «Meglio non denunciare...»

Nina Corradini era stata la prima. Le ginnaste italiane hanno vuotato il sacco, dopo anni di violenze psicologiche, pressioni e insulti

Scandalo ginnastica ritmica, la Federazione sapeva ma ha insabbiato. Le minacce ai genitori: «Meglio non denunciare...»

Il caso delle ginnaste della squadra di ritmica continua a scuotere lo sport italiano. Dopo la prima denuncia a Repubblica di Nina Corradini, si è aperto un vaso di Pandora che sta svelando giorno dopo giorno nuovi dettagli. Non solo gli allenatori, che pressavano oltre ogni limite umano le atlete, ma nel mirino ci sono anche i vertici della Federazione. Spuntano le minacce ai genitori: «Per il bene di sua figlia conviene non fare nulla».

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Ginnastica ritmica, cosa è successo

Il presidente di Federginnastica Gherardo Tecchi ha promesso provvedimenti dopo le denunce. L'accademia di ginnastica ritmica di Desio, quartier generale della squadra azzurra, è stata commissariata d'urgenza. Ma negli anni passati, i provvedimenti non sarebbero stati così rapidi. Anzi, a volte sarebbero stati inesistenti. E quando qualche genitore provava a farsi avanti, sarebbe stato fermato anche con atteggiamenti minacciosi. 

Nel 2015 Lara Paolini, ex ginnasta di Ascoli, sarebbe stata presa di mira dalla direttrice tecnica, che l'avrebbe espulsa in maniera «ingiustificata», scrive ancora Repubblica. La famiglia aveva denunciato il caso all'ex presidente federale Agabio. La federazione aveva però risposto in maniera elusiva. Desta particolare attenzione un messaggio ricevuto dal padre di Lara su WhatsApp: «Per il bene di sua figlia conviene non fare nulla. Sono stati categorici. Chiara (nome di fantasia della direttrice tecnica, ndc) organizza il campionato del mondo ed è stata molto categorica su questo. Lei decide». 

Nel 2020 una famiglia di Roma, che vuole rimanere anonima, ha denunciato in Procura federale l'ex allenatrice della figlia (9 anni) per le offese e il trattamento che le riservava.

Nessuna risposta. Lo stesso è successo a Sergio Marchetti, che nel 2018 aveva denunciato i comportamenti avuti con la figlia. Ma nessuno se ne era preoccupato. Percosse, minacce e vessazioni continue le accuse all'istruttrice, squalificata dalla Federazione per 3 mesi. «Ma lavorava lo stesso per loro ai mondiali di Pesaro. Abbiamo denunciato di nuovo ma la procura ha archiviato il caso», commenta Marchetti.

Il caso

Nina Corradini era stata la prima. Le ginnaste italiane hanno vuotato il sacco, dopo anni di violenze psicologiche, pressioni e insulti. «Mangiavo sempre meno — ha raccontato a La Repubblica Corradini — ma ogni mattina salivo sulla bilancia e non andavo bene: per due anni ho continuato a subire offese quotidiane». Come lei, anche Anna Basta: «Una volta non ho agito perché è entrata una persona in stanza e mi sono scossa. La seconda ero in mezzo alla gente». Utilizzava le Dieci Erbe, pastiglie che aiutano ad andare in bagno. Si è fermata quando ha capito di non vivere più «bene con me stessa, non riuscivo a guardami allo specchio», le sue parole a Repubblica. E poi Giulia Galtarossa: «Una volta fecero schierare le compagne davanti a me per farmi girare di spalle e mostrar loro quanto fosse grosso il mio sedere». Il caso resta aperto.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 16:12
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