Rugby, torna il Sei Nazioni e nasce
il primo social network professionale

Rugby, torna il Sei Nazioni e nasce ​il primo social network professionale
Sulla scia del torneo di Rugby 6 Nazioni, che ogni anno dal 2000 vede scendere in campo la nazionale italiana contro Francia, Galles, Inghilterra, Scozia e Irlanda, nel nostro paese sempre più appassionati si sono avvicinati a questo sport. Complici anche i manicaretti dell’ex rugbista televisivo Chef Rubio. Così il rugby è passato dal campo al piccolo schermo e, oggi, dalla televisione arriva al web.



Il merito è di una startup appena nata, un vero social network patrocinato dalla Federazione Italiana Rugby che informa e fa entrare in contatto amatori, sportivi, club e talent scout. Oggi Rugbymeet ha circa 5mila utenti. Il creatore? Mirko, un giovanissimo startupper rugbista, talento che Skuola.net ha scovato insieme a Ford durante il tour nelle università italiane che si sta svolgendo in questi giorni.



Non solo amanti della tecnologia e cosiddetti “nerd” approdano nel variegato mondo dell’impresa giovane e delle startup: Mirko Clemente, infatti, ci è arrivato dallo sport. “Pratico il rugby da 15 anni ed è la mia grande passione” sostiene lo startupper, che nel 2012 ha avuto l’idea insieme a due amici e compagni di squadra, Daniele Goegan e Marco Colautto, di sviluppare un social network per il rugby professionistico. Nel 2014, la sua intuizione ha vinto il bando di Polihub, incubatore del Politecnico di Milano, per nuove startup. Oggi Mirko e i suoi soci stanno sviluppando all’interno dell’incubatore la loro impresa, puntando al mercato internazionale.



Su Rugbymeet.com ogni appassionato potrà avere informazioni su partite, giocatori, club di tutto il mondo, commentarle ed entrare in contatto con altri amatori o con professionisti. In più il social network permette di creare agli addetti ai lavori un profilo professionale, esattamente come succede su Linkedin. In questo modo, un giocatore potrà trovare il migliore ingaggio per lui e allo stesso tempo, attraverso il sistema di ricerca, un allenatore potrà trovare l’atleta con le caratteristiche più utili alla squadra. Un’altra parte del progetto, tutto dedicato al club, sarà dedicato all’e-commerce del merchandising delle diverse associazioni.



Il futuro della startup è internazionale: “vogliamo espanderci nel 90% del mercato mondiale del rugby, tra cui Regno Unito e Francia” sostiene Mirko Clemente. Ma l’impresa che oggi ha ambizioni mondiali è nata sull’erba del campo, dove questi startupper hanno condiviso la loro passione per lo sport. “E’ come sul campo da rugby: applichi quello che impari giorno per giorno e migliori. L’importante è crederci, allenarsi tutti i giorni, provarci e continuare a provarci. Non scoraggiarsi mai” – spiega Marco Colautto, che si occupa della parte finanziaria di Rugbymeet e che, come Mirko, è un ex giocatore che mantiene vivo l’amore per il rugby. Pur vestendo in giacca e cravatta.



“Se ci credi, arrivi in meta”: questo è il messaggio che Mirko Clemente lascia agli startupper del domani. E lo fa scrivendolo a pennarello sulla Ford Ka che ha accompagnato fino a Milano il tour di Skuola.net e Ford, e che ha raccolto sulla carrozzeria bianca i sogni e i desideri delle nuove generazioni di universitari. Oggi la Ka e il team di Skuola.net sono già ripartiti alla ricerca di nuove storie di successo, tutte da raccontare nelle prossime puntate dell’originale Web Serie "Storie di Startup".
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Ottobre 2014, 16:25
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