Federica da Italia's got talent al trionfo, il suo coach: «Sa ciò che vuole e lo ottiene. Sempre»
di Piero Mei
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Matteo è pesarese, cugino di Filippo Magnini, e questa è stata una buona carta d’ingresso per prendere, da preparatore atletico ad allenatore, Federica, dopo che erano finite, tragicamente una per la scomparsa di lui, Alberto Castagnetti, che “creò” la Pellegrini del 2009, consensualmente un’altra, quella con Philippe Lucas, l’uomo di Shanghai, le relazioni professionali tra Federica e i suoi coach. Qual è il segreto della longevità sportiva della Pellegrini? È Federica. Lei sa muoversi in ogni contesto. Anche in tv dove, lo scorso inverno, è stata giudice di Italia’s got talent riscuotendo anche lì grande successo. «Non so come abbia fatto - dice Giunta -. So solo che ho rischiato un attacco di cuore». Quando la vede la abbraccia, a lungo. Il gossip fibrilla subito. Anche perché fra i due il rapporto atleta-allenatore è strettissimo e pieno di reciproca fiducia. «A gennaio mi ha detto: voglio fare i 200 e farli bene. In allenamento andava benissimo, ma non sempre questo significa vittoria». Matteo dice anche «non ho mai visto un 200 così, sempre in controllo» come nella semifinale. Secondo lui il segreto del successo pluriennale di Federica sta «nella sua voglia di prendersi quello che vuole, cosa che le riesce sempre». Non crede che si possa «esprimere il massimo potenziale in una finale mondiale». La Ledecky? «A Budapest era in gran forma e Federica l’ha battuta». Per Giunta l’anno prossimo sarà diverso: «L’Olimpiade prevede una stagione a sé. Ne parleremo a fine agosto e sentirò i suoi obiettivi». La Pellegrini glieli farà sapere quando, di lì a qualche minuto dirà: «Andrò a Tokyo per fare i 200», aggiungendo sottovoce e ironica «se mi qualifico».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Luglio 2019, 09:30
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