Italia, dal sincro le prime medaglie: argento per Minisini-Flamini e bronzo a Cerruti-Ferro

Italia, dal sincro le prime medaglie: argento per Minisini-Flamini e bronzo a Cerruti-Ferro

di Piero Mei
Tutta colpa d’un barracuda, e forse di qualche giudizio troppo cattivo e troppo buono invece verso i russi. Non è un pesce di quelli che attaccano anche l’uomo, pure se d’acqua si tratta: è uno degli elementi che costituiscono l’esercizio del nuoto sincronizzato, che qualcuno vuole chiamare artistico ma invano. E’ l’elemento che agli Europei di Glasgow, nel duo misto tecnico (misto perché fatto da un uomo, Giorgio Minisini nel caso Italia, e da una donna, Manila Flamini la sua partner d’acqua) hanno non impeccabilmente fatto ed è costato l’oro la medaglia d’oro scendendoli all’argento. Un anno fa a Budapest mondiale furono i primi, l’esercizio è rimasto lo stesso, come la musica, il famoso “Urlo da Lampedusa” che fece anche polemica politica. “Abbiamo cambiato qualcosa” dicono. Ma anche “Non fateci parlare”. Perché due punti meno di allora sono tanti rispetto a uno sport che centellina gli spostamenti.

TANGO RUSSO

La coppia russa, nuova nella donna con il soldatino Maltsev che ha arruolato Mayya Gurbanbendieva dopo aver molto discusso a Budapest con la donna di allora per la sconfitta subita ad opera dei nostri, ha cambiato anche musica: un Tango di Astor Piazzolla; la terza coppia, spagnola, ha gareggiato con Feeling Godd di Nina Simone.

Dunque è finita con 89.5823 punti per il soldatino, 88.6973 per i nostri eroi, 82.3217 per gli spagnoli. In acqua anche i greci ed è tutto per uno sport ch meriterebbe maggior partecipazione: il misto ormai “si porta” in quasi tutte le discipline.

PAROLE DI DOPO

“Speravamo di più” dice Manila togliendosi di testa i piccoli brillocchi tricolori; Giorgio si gratta la neobarba. Sono peggio che delusi. “Avevamo visto in allenamento i russi, batterli era fattibilissimo”. “Abbiamo sbagliato un elemento ma non ci stanno due punti in meno rispetto a Budapest”. “Magari qualche giudice l’ha vista così”. “Appena c’è la possibilità ti tranciano fino al collo”. “Li hanno trattati come se fossero anni luce avanti a noi”. “Non parlo sennò finisce male”.

Finirà, invece, con la gara del misto categoria libero, sempre con Minisini e Flamini, martedì prossimo. Si cambia musica rispetto a Budapest dove fu argento. Chissà il soldatino insisterà con Benny Goodman, il suo autore di allora. E chissà se i giudici insisteranno.

IL PRIMO BRONZO

La prima medaglia in acqua nella conta azzurra viene da due ragazze liguri, sorridenti anche a “secco” del naturale sorriso di ragazze felici che hanno abbandonato il volto tirato di quando nuotano insieme, il che fanno da sempre, giacché Linda Cerruti e Costanza Ferro sono cresciute insieme, manco fossero gemelle come le due sorelle olandesi De Brower, o le tre austriache Alexandri, gemelle anch’esse, una di loro costretta nella riserva.

La loro gara era la routine tecnica del duo, hanno vinto le russe e seconde le ucraine con quarte le spagnole secondo una graduatoria europea che i giudizi arbitrali hanno cristallizzato e che è difficilissimo non solo rovesciare ma anche scalare. “E’ un bronzo più sudato che non a Londra 2016: nella gara di squadra la Spagna c’era avanti edi solito la prima gara detta una specie di graduatoria costante nei giudizi successivi; però la mattina non c’erano state buone sensazioni, e allora ci siamo impegnate per rifarsi” dicono in sintonia e, ovviamente, sincronia. Più di quelle mostrate dalle belle gemelline olandesi, classe 1999, le quali sono state richieste da una tv di dire insieme una frase suggerita e ci hanno impiegato un numero di tentativi maggiore del “whisky maschio senza rischio” di Gigi Proietti e Febbre da Cavallo.

A MEZZO PUNTO DAL PODIO
A mezzo punto dal podio: l’Italia è quarta, preceduta dall’implacabile Russia, dall’Ucraina e dalla Spagna con cui solitamente se la batte, nei preliminari di squadra, free routine. La classifica momentanea (domani finale) non soddisfa il direttore tecnico (la direttora, direbbero quelli della presidenta e della sindaca) Patrizia Giallombardo: "Abbiamo nuotato male e sbagliato una spinta e il punteggio ci sta tutto. Ora starà a noi migliorarci in finale per raggiungere un risultato più soddisfacente". "Sono mancati energia e carisma e in finale dovranno tirare fuori tutta la forza", aggiunge Anna Tarres, barcellonese, deputata al Parlamento della Catalogna, ex responsabile della squadra nazionale spagnola, oggi impegnata nella coreografia dell’Italia (e di Israele). L’esercizio azzurro è "Un esperimento con il tempo", ispirato da un libro del 1927 di John William Dunne, musiche del “solito” Michele Braga, il syncrocompositore preferito dall’Italia, quello di “Lo chiamavano Jeeg Robot”.
La classifica provvisoria vede Russia 95.5000 punti, Ucraina 93.4333, Spagna 91.3333, mezzo punto più dell’Italia.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Agosto 2018, 19:16
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