Michele Sarzilla, la stella emergente del triathlon azzurro: «Voglio le Olimpiadi a Parigi. Mi alleno anche in cucina»

Michele Sarzilla, la stella emergente del triathlon azzurro: «Voglio le Olimpiadi di Parigi. Mi alleno anche in cucina»

di Fabrizio Ponciroli

Michele Sarzilla è uno dei triatleti italiani emergenti. Ambassador di Dole Italia (azienda che supporta gli atleti del DDS-7MP Triathlon Team,  il nuovo team della scena italiana del triplice sport nato dall’incontro tra DDS Triathlon, con al suo attivo 9 titoli italiani individuali e 9 titoli di campione d’Italia a squadra e più di 20 atleti in maglia azzurra, e 7MP Squad, il centro di eccellenza per la formazione e l’high performance di atleti elite di triathlon e di discipline di endurance), il giovane atleta bergamasco si è raccontato, in esclusiva, a Leggo.it.

Michele Sarzilla nel 2021 ha ottenuto il titolo italiano di triathlon sprint a livello nazionale, il secondo e terzo posto in Coppa Europa rispettivamente a Caorle e a Tiszaujvaros; il quarto, a un secondo dal podio, in Coppa del Mondo a Tongyeong (Corea del Sud); l’ottava piazza all’Europeo di triathlon di Valencia, all’esordio in questa competizione, passando dall’argento al Grand Prix francese (il circuito nazionale più importante) davanti al pluricampione del mondo Javier Gomez. Ciliegina sulla torta il primo Ironman 70.3, ad Andorra, dove si è classificato secondo. Infine, dal 2022 è entrato a far parte della nazionale italiana e del progetto Parigi 2024.

Come è nasce la sua passione per questo sport?
“Tutto è nato quando avevo 19 anni. Era l’estate del 2007. Avendo mancato, per due soli decimi, il tempo necessario per qualificarmi alla gara dei 200 rana, mia specialità di allora, ai campionati nazionali, ho deciso di cimentarmi nel triathlon. Lo conoscevo già, mi intrigava come disciplina sportiva. Grazie ad amici che già praticavano il triathlon, ho iniziato e non ho più smesso. Mi sono innamorato della libertà che questo sport ti offre. Ben tre discipline tutte insieme, aria libera, tutto all’aperto e con tante possibilità di viaggiare. Per me, che ero abituato a starmene chiuso in piscina, è stato fantastico”.

Ultimamente se ne parla sempre di più, come mai?
"Beh, quando ho cominciato io, coloro che praticavano il triathlon erano considerati un po’ dei pazzi. Forse lo siamo davvero ma ci tengo a dire che, in realtà, il triathlon è uno sport per tutti. Non bisogna certo essere degli uomini d’acciaio per fare triathlon. Ultimamente, come la maggior parte degli sport estremi, sta crescendo moltissimo il numero di appassionati di triathlon. Parliamo di uno sport che ti dà tante possibilità di divertimento”.

Quale è l'impresa sportiva a cui è più legato?
“Credo sia stato l'Ironman 70.3 Andorra. Ero all’esordio su quella distanza (mezzo Ironman, ossia 1900 metri a nuoto, 90 km in bici e 21 km di corsa, ndr), non avevo grandi aspettative, volevo solo mettermi in gioco.

Invece sono arrivato secondo. Me lo sono goduta proprio anche se, come dico sempre, la più grande impresa è sempre quella che deve arrivare”.

Obiettivi a medio/lungo termine?
“Voglio salire sul podio in una gara di Coppa del Mondo, dopo aver chiuso l’ultimo appuntamento al quarto posto. Poi ho come grande obiettivo quello di andare alle Olimpiadi di Parigi 2024. Da maggio comincerà il lungo periodo di qualificazione alle Olimpiadi. Si qualificano i primi 55 del ranking e io conto di esserci”.

Ci racconti una tua giornata tipo a livello di allenamento?
“Dal lunedì al venerdì le mie giornate sono simili tra loro. Sveglia alle 7, dopo un’ora sono già in piscina per l’allenamento di nuoto di circa due ore. Poi break colazione e si esce in bici per due/tre ore. Altro break per pranzare e, verso pomeriggio/sera, si parte con l’allenamento legato alla corsa. Al sabato e alla domenica cambia il programma, con allenamenti più lunghi ma concentrati sul singolo sport. Caldo asfissiante o gelo, sono sempre in allenamento di fatto. Credo sia normale, è il mio lavoro da due anni e lo affronto al meglio delle mie possibilità”.

Cosa fa quando non si allena?
“Dormo (ride, ndr). A parte le battute, mi riposo. Mi piace leggere o guardare qualche film/serie TV. Solitamente torno da Milano a Bergamo dalla mia fidanzata. Mi piace stare in cucina. Mi riesce bene la carbonara e, quando ho tempo, le mie lasagne sono apprezzate”.

C’è un film a cui è particolarmente legato?
“Into the wild – Nelle terre selvagge, film che parla di un uomo che lascia la civiltà per intraprendere un lungo viaggio tra natura e posti stupendi. Più o meno è quello che ho fatto anche io, visto che ho vissuto otto anni in Spagna e ho vissuto in Inghilterra e Nuova Zelanda”.

Da cittadino del mondo sarà quindi anche lei colpito da quanto sta accadendo in Ucraina…
“E’ una schifezza. Il mondo dello sport ha già preso una posizione che io condivido al 100%. Spero termini tutto il prima possibile”.


Ultimo aggiornamento: Martedì 1 Marzo 2022, 19:42
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