Massimiliano Rosolino: «Il virus non ci piegherà, sport azzurro esempio per il mondo»

Massimiliano Rosolino: «Il virus non ci piegherà, sport azzurro esempio per il mondo»
Un campione olimpico sa come si fa. Max Rosolino sa come parlare agli sportivi, sa come incoraggiarli, come consigliarli, pure in questi giorni così difficili. E non solo perché è stato oro a Sydney 2000 nei 200 misti. Lo sa fare perché è ancora uno splendido atleta: a 40 anni e poco più è diventato un triathleta di livello internazionale: nuoto, ovviamente, ma anche tanta corsa e tanta bicicletta. Così le sue parole diventato importanti per tutto lo sport italiano.
Rosolino, come se ne esce da questo periodo così difficile?
«L'Italia è già un esempio per tutto il mondo. Rispettiamo le regole, sono giorni che siamo diventati virtuosi, quasi perfetti. L'ho sempre saputo: nei momenti difficili noi italiani siamo i migliori. Ovviamente anche allo sport. Ci prenderanno come esempio, per uscire dalla crisi. Perché noi ne usciremo presto. E bene».
Max ottimista nonostante i numeri, i dati, le curve che non calano.
«Sapremo resistere fino alla fine. Siamo un popolo che quando rispetta le regole lo fa fino in fondo, ma non rinuncia mai a essere se stesso. Cantiamo dai balconi a squarcia gola l'inno d'Italia e le canzoni di Pino Daniele. Siamo più uniti di prima e più forti degli altri Paesi. Per questo sono ottimista. Ne usciremo più forti».
E lo sport italiano?
«Stiamo facendo tutti dei sacrifici e intanto fino a ieri abbiamo continuato a vincere tanto nelle gare ancora non sospese ne mondo. Avete visto negli sport invernali Brignone, Moioli e Wierer? I campioni italiani sapranno come tenersi allenati».
Anche Rosolino lo sa e lo mette in pratica.
«Io mi sto dedicando al triathlon e non è uno scherzo, visto che oltre al nuoto c'è il ciclismo e la corsa. Tanti rulli a casa, attentissimi alla dieta e molto ottimismo. Poi, se ci scappa una breve corsetta, nel rispetto delle regole, va bene».
Allenarsi a casa in questi giorni è anche una questione di testa?
«Bisogna essere forti di testa e gli atleti italiani lo sono. Nell'emergenza tiriamo fuori il meglio. Sorrisi e disponibilità sempre, ma posso garantirvi che quando si sta a casa tutto questo tempo anche portare fuori il proprio cane o gettare di sera la spazzatura diventano cose molto piacevoli e salutari».
Sono saltati tanti eventi sportivi tra marzo e aprile. Il pensiero va sempre lì, alle Olimpiadi di Tokyo a fine luglio. Si disputeranno?
«Diamo tempo al tempo, vinciamo le nostre battaglie in Italia e in Europa e poi penseremo ai Giochi. i giapponesi, si sa, sanno fare miracoli organizzativi».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 16 Marzo 2020, 08:36
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