Marco Gradoni, il romano eletto miglior velista del mondo. L'olimpionica Sensini: «Fenomeno da gestire»
di Marco Lobasso
Tre volte mondiale tra gli optimist tra i 13 e i 15 anni (e a 12 anni arivò quarto nel 2016), mai nessuno come Marco Gradoni.
«E' vero, ma dobbiamo dare al ragazzo il tempo di crescere. Nello sport è così per tutti. Il talento è una gran cosa, poi per diventare campioni tra i grandi bisogna fare le cose giuste. Marco però su questo mi ha sorpreso positivamente. Le risposte che dà nelle interviste, i suoi ragionamenti sono molto maturi, posati. Un fattore importante che mi colpisce. I Giochi olimpici? Lasciamolo crescere, nel 2020 gareggerà ancora a livello giovanile. C'è tempo e non c'è fretta, Parigi nel 2024 è lontana».
Intanto, per Tokyo 2020 l'Italia si prepara a essere protagonista, con la categoria Nacra 17, con l'altra romana Caterina Banti che nel 2018 ha vinto tutto (Mondiale, Europeo, Italiano) in coppia con Tita, e che in Asia tra otto mesi punta senza paura al podio.
«L'Italia nel Nacra 17 è la più forte del mondo, partendo da Tita-Banti ma anche con gli altri equipaggi tutti di livello mondiale. Contiamo su di loro, ma avremo tante altre barche qualificate che potranno fare bene nelle altre classi. Lavoriamo duro in questi mesi e poi tiriamo le somme».
La vela italiana, e quella romana in particolare, vive un momento importante. E lo sport italiano? Come vede il futuro Alessandra Sensini, vice presidente del Coni?
«Se parliamo dello sport di base sono preoccupata. Abbiamo perso molto tempo tra le novità proposte dal Governo che c'era fino allo scorso agosto e con quello che adesso succederà con il nuovo Governo. Tra Sport e Salute e i programmi per lo sport di base con il nostro Coni le cose vanno troppo a rilento».
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 4 Novembre 2019, 08:38
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