Ivan Zucco difende il titolo mondiale WBC: «Pronto a dare la corona a mio padre. Scardina? Un amico, sono sconvolto»

Il match venerdì all'Allianz Cloud di Milano

Ivan Zucco difende il titolo mondiale WBC: «Pronto a dare la corona a mio padre. Scardina? Un amico, sono sconvolto»

di Luca Uccello

Non era semplice battere Marko Nikolic. Ma ora arriva il difficile. «Quando vuoi prenderti qualcosa non ha mai nulla da perdere. Ora invece il titolo è mio e devo difenderlo». Ivan Zucco, 27 anni, venerdì all’Allianz Cloud di Milano difenderà il titolo internazionale WBC dei pesi supermedi contro l’inglese Germaine Brown. I numeri dicono che il nostro pugile è imbattuto. Lo è da 16 consecutivi incontri, con 14 ko. Diverso il punteggio del suo avversario: 12-1-0, 3 KO. Diverso quando combatti in casa. «Ci sarà la mia famiglia, ci sarà tutta la mia Verbania e non voglio deluderle». Ivan ha tutto per riuscirci. Ha testa, forza e un papà che non lo lascia mai solo: «Per lui sono ancora il suo cucciolo». 


Un “cucciolo” dai pugni pesanti.
«Dicono di sì. Ma anche mio padre aveva le mani pesanti» 


Da dove arriva tutta questa forza? 
«È qualcosa che ho dentro di me. La puoi allenare ma se ha le mani pesanti le hai punto e basta. E io le ho sempre avute».


Pronto a togliersi la collana d’oro al collo e consegnarla a suo padre Andrea? 
«La possiamo tenere soltanto noi due. E come se gli consegnassi la mia vita». 


Lui le ha consegnato la sua? 
«È un suo regalo. Ancora prima che iniziassi a combattere. Ne ha una al collo anche lui, più grande della mia».


Sta realizzando anche i suoi sogni, quelli che non ha potuto raggiungere? 
«Mio padre aveva combattuto 108 incontri, era nel giro della Nazionale, quando a poco più di vent’anni un’ipertensione arteriosa lo ha costretto all’angolo del ring.

Ora combatto anche per lui». 


Cos’ha Ivan di suo papà sul ring? 
«Papà dice che sono più bravo di lui. Lui però sul ring era più cattivo di me».

 
Ci sta lavorando?

«Ora quando salgo sul ring mi trasformo. Ora riesco a mettere su quella cattiveria agonistica che ci vuole». 


Mai avuto paura? 
«La paura c’è e ti tiene concentrato. Se non avessi paura comincerei a sottovalutare l’avversario. Quella che provo è una paura che non mi fa indietreggiare davanti all’avversario».


Brown fa paura? 
«È un tecnico. Un mancino come me deve stare attento al diretto o al gancio destro. Ma anche lui dovrà stare attento».


Fa paura anche quello che è successo a Daniele Scardina? 
«È stato un bruttissimo colpo. Non ho dormito tutta la notte. È un atleta, un compagno. È anche un amico, abbiamo passato tante serate insieme. Noi pugili sappiamo a quello che andiamo incontro, ma solo chi fa boxe sa cosa si prova».


Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Marzo 2023, 06:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA