Rugby, Italia sconfitta dall'Inghilterra 41-18 nel Sei Nazioni, ma a Twickenham due lampi azzurri

Rugby, Italia sconfitta dall'Inghilterra 41-18, ma a Twickenham due lampi azzurri

di Paolo Ricci Bitti

La notizia è che questa volta, rispetto all'assenza ingiustificata di sabato scorso a Roma contro la Francia, l'Italia del rugby c'era e era anche ben disposta ad affrontare nel tempio silente di Twickenham la terza squadra al mondo (lei è 14a) assemblata con vecchi marpioni con  810 caps sulle spalle in confronto ai 244 della giovanissima italia di Smith. E sì, è arrivata la 29 sconfitta consecutiva nel Sei Nazioni: 41-18 (p.t. 20-8), ma su questo non c'erano dubbi. Nemmeno uno, perché l'Inghilterra non l'abbiamo mai battuta in 28 partite e perché gli amanti delle statistiche e meno della conoscenza del gioco sanno che le sorprese, quelle al limite del miracolo, in queste gioco sono rarissime. Per i bookmaker, va ricordato, dovevamo perdere di almeno 30 punti.

Da Londra si torna insomma con sei mete sul groppone (una costante da quando la pandemìa ci obbliga ad affrontare solo squadre avante a noi nel ranking) ma con i due lampi azzurri delle mete di Ioane e Allan e soprattutto con una consistenza difensiva che rappresenta il segno migliore della giornata: 12 passaggi sbagliati su 80 sono accettabili. Difesa migliorata anche se ha beccato sei mete? Sì, perché gli inglesi se le sono dovute sudare tutte, meno una, quella d'intercetto di Watson quando al 49' il punteggio era sull'incoraggiante 20-11 e per di più l'Italia aveva inanellato una gran serie di attacchi con una mediano ispirata, un capitano placcatutto (16 placcaggi per Bigi, il migliore di tutto il match in questo settore) e terze linee come Lamaro e Steyn sempre a caccia di palloni di garretti avversari.

La meta del 20-18 era nell'aria e invece è arrivata quella del 27-11 che di fatto ha spento le speranze di restare fino in fondo attaccati agli scarpini degli inglesi. Bene anche nelle fasi statiche grazie al recupero del pilone Lovotti e solo qualche sbavatura in touche. E peccato che una bruciante fuga di Ioane (finalmente al suo livello) servito sull'out a sinisra con una palombella magnifica da Garbisi sia sfumato di un nulla per un piazzamento poco felice di Sperandio. Sarebbe stata la meta dell'anno. Ma anche lontana da break l'Italia non si è disunita e ha persino marcato la meta più bella partita, una meta in prima fase, roba finissima se si ricorda che dall'altra parte c'era un'Inghilterra sì presuntuosa (sai che novità) e a volte sfilacciata, ma sempre l'Inghilterra.

Da una mischia al centro della linea dei 22 il mediano diciannovenne Varney ha tracciato la corsa perfetta per lanciare l'ariete Mori  (ventenne) che ha stroncato due placcaggi per servire poi Allan in arrivo come un falco. Se la giuria del torneo dei tuffi non premierà la meta di May, questa sarà di certo la segnatura più spettacolare della seconda giornata del torneo delle Sei nazioni in cui l'Italia merita di sicuro di il posto a tavola. Chi blatera della Georgia può ricordare che nel novembre scorso nell'Autumn Cap (torneo di risulta inventato per coprire i buchi del Covid e in cui l'Inghilterra giocava a mezzo servizio) i georgiani sono usciti con un 40-0 senza appello.

Primo tempo

Molto meno peggio del temuto: l'Italia arriva al the su 20-8 che per una dannata leggerezza non è il più onesto e persino lusinghiero 15-8 scritto sul tabellone quando i 40 minuti erano più che oltrepassati. E sono proprio gli azzurri del capitano Bigi a passare in vantaggio già al terzo con una meta molto ben costruita dal pack con un guizzo di Lamaro (magistrale off load da terra) che innesca sulla linea dei 22 inglesi Canna per il passaggio a Trulla e infine l'assist per Ioane che sprinta sulla sinistra. Un piccolo compendio del rugby. L'Italia è molto concreta e attenta, l'Inghilterra meno, ma questi sono fatti suoi e del ct Eddie Jones che sacramenta a ogni errore dei suoi dopo che ha promesso alla stampa britannica di seppellire gli avversari sotto un camion di mete per vendicare il ko ignominioso contro la Scozia la settimana scorsa sempre qui a Twick.

All'8' Farrell accorcia con un penalty e poi l'Italia tiene botta fino al 14' quando Hill e i suoi compagni di mischia devono sudarsi la meta del sorpasso.

Ma l'Italia c'è e accumula crediti per portare alla piazzola Garbisi al 19' per il pareggio. Il match resta in equilibrio, la cabina di regia italiana (Varney e Garbisi, 39 anni) dà buon ritmo e offre variazioni sul tema. Nessun crollo come temuto, anzi. Al 25', però, l'inghilterra costruisce un soprannumero che manda in meta Watson per il 15-8 che resiste fino alla fine del tempo. Anzi, no, nel recupero tentiamo un contrattacco suicida dai nostri 22 e giustamente veniamo puniti dalla meta di May che deve comunque decollare per qualche metro per attterare oltre la linea con la palla: spettacolare, ma regalato.  

Twickenham Stadium - sabato 13 febbraio 2021
Guinness Sei Nazioni, II giornata
Inghilterra - Italia 41-18 (p.t. 20-8)
Marcatori: p.t. 2' m. Ioane (0-5); 8' c.p. Farrell (3-5); 14' m. Hill (8-5); 20' c.p. Garbisi (8-8); 26' m. Watson tr. Farrell (15-8); 40' m. May (20-8); s.t. 3' c.p. Garbisi (20-11); 9' m. Watson tr. Farrell (27-11); 20' m. Willis tr. Farrell (34-11); 24’ m. Allan tr. Allan (34-18); 27' m. Daly tr. Farrell (41-18).
Inghilterra: Daly; Watson, Slade, Farrell (cap), May; Ford, Youngs (11' st Robson); B. Vunipola (18' st Willis; 24' st Malins), Curry, Lawes (18' st Earl); Hill (11' st Ewels), Itoje; Sinckler (33' st Stuart), Cowan-Dickie (12' st George), M. Vunipola (12' st Genge)
All. Jones.
Italia: Trulla; Sperandio, Brex (18’ st. Canna), Canna (11' st Mori), Ioane; Garbisi (24' st Allan), Varney (29' st Palazzani); Lamaro (4' st Cannone), Meyer, Negri (5'-30' pt. Ruzza); Sisi (39’ st. Ruzza), Lazzaroni; Riccioni (17'-25' pt e 1' st Zilocchi), Bigi (cap, 29’ st Lucchesi), Lovotti (30' pt -13’ st. Fischetti)
All. Smith.
Arbitro: Adamson (Sco).
Calciatori: Farrell (Inghilterra) 5/7; Garbisi (Italia) 2/3; Allan (Italia) 1/1.
Guinness Player of the match: Sinckler (Inghilterra)

Paolo Ricci Bitti
 

La situazione

Secondo turno. Ieri Inghilterra-Italia 41-18; Scozia-Galles 24-25. Oggi alle 16 (MotorTrend) Irlanda-Francia. Classifica: Galles p. 9 (+6); Inghilterra p. 6 (+18); Francia p. 5 (+40); Scozia p.5 (+4); Irlanda p.1 (-5); Italia p.0 (-63).

L'attesa

Italia e rugby, diretta live.  La sfida di oggi è fra l’ultima e la penultima squadra in classifica dopo il primo turno del Sei Nazioni modello pandemìa. La novità è che la penultima è l’Inghilterra, abbattuta sabato scorso dalla Scozia sempre a Twickenham dopo un intervallo di appena 38 anni. Scontato invece l’ultimo posto dell’Italia che stasera resterà tale perché il più ottimista dei bookmaker ci vede al tappeto di 30 punti.

E’ la differenza fra queste squadre che si sono incontrate, dal 1991, dentro e fuori il Six Nations, per 27 volte senza nemmeno un pari degli azzurri che invece con Francia, Irlanda, Scozia e Galles qualche rara volta (12) si sono imposti. Non è però più accaduto dal 2015 e non sarà il match odierno fra la 3a nazionale al mondo e la 14a a fermare il digiuno azzurro di 28 ko consecutivi. Entrambi i ct (Jones per l’Inghilterra e Smith per l’Italia) hanno sostanzialmente confermato le formazioni al tappeto una settimana fa. Smith ha recuperato il pilone Lovotti (titolare) e il mediano di apertura Allan in panca dove si accomoda anche il ventenne Mori. Al capitano Bigi e ai compagni la missione di placcare, placcare e placcare. 

L'arbitro alla moviola sarà Joy Neville, l'arbitra dalla carriera più brillante, nel 2017 nominata prima al mondo, maschi compresi. E' irlandese ed è sposata all'Italiana Simona Coppola.


Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Febbraio 2021, 13:52
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