Daniel Fontana, campione triathlon: «Una medaglia olimpica cambierebbe tutto, una volta eravamo supereroi»

Daniel Fontana, campione triathlon: «Una medaglia olimpica cambierebbe tutto, una volta eravamo supereroi»

di Fabrizio Ponciroli

Daniel Fontana, classe 1975, è un triatleta argentino naturalizzato italiano. Ha vinto centinaia di gare e partecipato a due edizioni delle Olimpiadi (2004 e 2008). A quasi 46 anni, è ancora pronto a divertire e divertirsi come grande protagonista all'Egnazia TRI in Puglia.

Come è nata la sua passione per questa disciplina?
«Direi per caso. Sono nato in un piccolo paese dell’Argentina. Da piccolo mi dedicavo al nuoto ma poi non c’è stata più la possibilità di farlo. Mi sono avvicinato al triathlon e mi è piaciuto. Erano i primi anni ’90, non c’erano tante informazioni. Poi sono arrivato in Italia ed è cominciato tutto».



Il momento più esaltante della sua carriera e quello più difficile?
«Ho vinto centinaia di gare ma la prima, a Mar del Plata, non la dimenticherò mai. A quei tempi dovevi essere un supereroe per partecipare ad una gara di triathlon. Non c’era la sicurezza di oggi. Quella prima gara, oggi, non l’avrebbero mai fatta cominciare ma è iniziato tutto così. Poi sicuramente le mie prime Olimpiadi, nel 2004. Un momento speciale che aveva un significato molto più grande di quello sportivo. Sapevo che stavo partecipando a qualcosa di grande. Momenti da dimenticare? Tanti ma sono serviti molto per farmi crescere».



Alcuni sport sono osannati solo quando arrivano delle medaglie, come sta il triathlon?
«Purtroppo non abbiamo vinto ancora una medaglia olimpica.

Sarebbe una spinta enorme per tutto il movimento. Si pensi a cosa è successo all’atletica italiana con le vittorie di Jacobs e Tamberi».

Quante ore si alleni al giorno? Segue una dieta particolare?
«Sono ancora un atleta, anche se ormai ho una certa età (classe 1975, ndr). Riesco ancora ad avere buoni risultati perché sono saggio ed esperto. Mi alleno circa 20 ore alla settimana. Guarda, da quando vivo in Italia, quindi da circa 20 anni, ho imparato a godermi la vita nello stile italiano, quindi buon cibo e ottimi vini. Non lo nascondo: scelgo i posti e le competizioni guardando a cosa offre il territorio a livello di cibo e vino. Comunque, seguo una dieta mediterranea bilanciata».

Altri hobbies?
«Quando ho tempo, scappo a pescare a mosca. Mi rilassa, mi piace stare in mezzo alla natura. In Argentina, ci sono dei luoghi meravigliosi dove praticare la pesca a mosca, come il Rio Limay».

A breve ci sarà un appuntamento importante, l’Egnazia TRI (16-17 ottobre)…
«Evento molto ben organizzato, in un luogo fantastico. Bello poter tornare a gareggiare in questa maniera dopo la lunga pausa dovuta al Covid. Il percorso è ben studiato. Per me sarà un buon test di preparazione ad un evento Iron Man a cui parteciperò presto».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Ottobre 2021, 11:30
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