Coronavirus, la crisi del golf: calano i montepremi e i dubbi sugli eventi a porte chiuse

Coronavirus, la crisi del golf: calano i montepremi e i dubbi sugli eventi a porte chiuse
«No alla Ryder Cup 2020 di golf senza spettatori ai tempi della pandemia. In tal caso, meglio rinviarla di un anno». Da Rory McIlroy, a Tommy Fleetwood, passando per Jim Furyk. Dopo le dichiarazioni del CEO della PGA of America, Seth Waugh, che ha avanzato l'ipotesi porte chiuse per la sfida di settembre (25-27 ad Haven, nel Wisconsin) tra Stati Uniti e Vecchio Continente, i big mondiali del green scendono nuovamente in campo per provare a stoppare sul nascere un'idea che non convince. E c'è anche la questione del calo dei premi in denaro, che saranno notevolmente ridotti, che potrebbero portare a scenari radicalmente diversi rispetto a quello che, per molto tempo, è stato il lussuoso panorama del golfista professionista. 

«Una Ryder Cup senza spettatori non è una Ryder Cup». Questo il verdetto di McIlroy, numero 1 del world ranking in una diretta Instagram. «A questo punto meglio rinviarla di un anno», il parere del nordirlandese. Sulla stessa lunghezza d'onda anche Tommy Fleetwood, il player inglese che, in coppia con l'azzurro Francesco Molinari, a Parigi 2018 ha trascinato l'Europa al trionfo.

«Non mi sembra giusto - le dichiarazioni del britannico a GolfDigest - giocare un evento che ogni due anni richiama migliaia e migliaia di spettatori, a porte chiuse. Dalle star del golf europeo a Furyk, capitano in Francia della spedizione statunitense e assistente Usa nel Wisconsin al fianco di Steve Stricker. «L'energia trasmessa dal pubblico credo sia imprescindibile per un torneo simile. Fa trasparire l'emozione dei protagonisti e nascere grandi colpi. Un evento senza supporter non sarebbe giusto non solo per l'America che potrebbe contare sul fattore pubblico ma anche per l'Europa».

A un podcast del Connecticut, CT Scoreboard, Furyk spiega così le motivazioni che, a causa del coronavirus, dovrebbero portare gli organizzatori a optare per il rinvio al 2021 della Ryder Cup. La decisione finale dovrebbe arrivare entro la fine del mese di maggio. Ma i protagonisti europei, così come quelli americani, si sono già espressi. «No a un evento a porte chiuse». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Aprile 2020, 11:06
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