Da Codogno a Vo' Euganeo, la Pedalata del ciclismo italiano ha unito i territori della pandemia

Da Codogno a Vo' Euganeo, la Pedalata del ciclismo italiano ha unito i territori della pandemia

di Massimo Sarti
Missione compiuta. La bicicletta ha unito i territori della Lombardia e del Veneto costretti a lottare contro il Covid-19 sin dai primissimi giorni della pandemia. Le 24 giovani promesse del ciclismo scelte dagli otto team Continental italiani sono partiti da Codogno e sono arrivati a Vo' Euganeo. Due luoghi simbolo della lotta contro il Coronavirus. Una pedalata (alternata a tratti di trasferimento in auto, nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza) in scioltezza rispetto alle gare che stanno per riprendere. Ma dal punto di vista emotivo, una giornata, sabato 11 luglio, di grande significato. Lo ha testimoniato alla partenza, a Leggo, Francesco Passerini, il sindaco di Codogno, il paese del lodigiano nel cui ospedale venne inizialmente ricoverato il cosiddetto “paziente 1”, nella notte tra il 20 e il 21 febbraio scorsi. «È stato da pelle d'oca poter finalmente augurare “buon divertimento”. Vedere i bambini, i nostri piccoli ciclisti, eccitati per un momento di sport. Erano sensazioni che quasi avevamo dimenticato. Alla fine è la vita che vince sulla morte, la gioia che batte il dolore. La nostra comunità ha cercato sempre di guardare avanti, anche nei momenti più duri dell'incubo che abbiamo passato. E questo ci ha unito ancora di più».

A Vo', il piccolo centro patavino dichiarato subito “zona rossa” dopo la morte di Adriano Trevisan, il primo scomparso ufficialmente per Covid-19, i ciclisti sono stati a loro volta accolti dal primo cittadino Giuliano Martini. Il via, l'arrivo e le tappe intermedie sono state all'insegna dell'omaggio ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari del territorio. A tutti è stata consegnata la maglietta dell'iniziativa, organizzata con l'associazione “I Colori per la Pace” presieduta da Antonio Giannelli. Significativa e toccante la sosta presso l'ospedale di Cremona, tra i più sollecitati durante le fasi più dure della pandemia. Particolarmente emozionato Ivan Quaranta, lombardo di Crema, direttore sportivo del Team Colpack-Ballan, una delle otto società Continental protagoniste della giornata. Il 45enne ex velocista ha in carriera centrato 39 vittorie in corse a tappe, di cui sei al Giro d'Italia, battagliando tra gli altri con Mario Cipollini. Ora sta vedendo le proprie terre d'origine ripartire dopo tanta sofferenza.
Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Luglio 2020, 12:04
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