Chechi, i trofei all'asta per salvare dalla chiusura la palestra dove è diventato campione
di Marco Lobasso
L’antica e storica palestra è l’Etruria, la casa del ginnasta toscano, il luogo dove Juri ha preparato le prime grandi vittorie in carriera. «È un dolore vedere quel luogo di sport decadere a causa di problemi strutturali», si sono ripetuti i tanti atleti e anche lo stesso campione. E così Jury Chechi ha deciso di fare qualcosa di concreto per aiutare la palestra del cuore. La spinta decisiva alla decisione è arrivata dopo l’ennesimo problema non risolto all’impianto elettrico che ha costretto le piccole allieve dell’Etruria ad allenarsi quasi al buio in questi mesi.
Ora, medaglie, coppe, trofei dell’azzurro vanno all’asta, ma non solo: Juri parlerà ai presenti, farà foto con loro, si metterà a disposizione della comunità. Servono tanti soldi all’Etruria, almeno due milioni di euro, per risollevarsi dalle difficoltà; domenica l’asta dei cimeli del Signore dell’Anelli potrà dare il via alla raccolta fondi. Un’impresa difficile ma non impossibile. La cifra della base d’asta per ognuno degli oggetti presentati è simbolica e suggestiva: 19,96 euro, per celebrare l’anno 1996, quello dell’oro olimpico ad Atlanta negli anelli, il suo trionfo più grande, nella specialità in cui per un lungo periodo è stato praticamente imbattibile.
«Juri Chechi si è messo in gioco per aiutare la città di Prato e la palestra Etruria -, spiega il presidente della palestra Grazia Ciarlitto -, non finiremo mai di ringraziarlo». Chechi campione nello sport e nella vita: così si entra nel mito.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Marzo 2019, 12:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA