Tutti contro Schwazer, ma la vittoria ora è pulita:
"Attacchi normali, ma basta polemiche"

Tutti contro Schwazer, ma la vittoria ora è pulita: "Attacchi normali, ma basta polemiche"

di Marco Lobasso
E adesso chi ha paura di Alex l’antipatico che vince pulito?

Schwazer spacca. Il marciatore azzurro squalificato quasi 4 anni per doping vince, anzi stravince, alla prima gara che disputa. Non una qualsiasi, ma il Mondiale a squadre di Roma. Di più, fa il tempo per volare ai Giochi di Rio nella 50 km, trascina l’Italia al Mondiale e aiuta gli altri azzurri a qualificarsi per Rio. Insomma, un altro Schwazer rispetto al presuntuoso e tracotante ragazzo visto in mille interviste dopo la squalifica, quello delle lacrime di coccodrillo in tv, che aveva trascinato nei guai la bella pattinatrice, sua allora fidanzata, Carolina Kostner. E ora che Schwazer vince pulito? A giudicare dagli attacchi subiti prima e dopo la gara, la musica non cambia. Il nuovo Schwazer batte tutti anche senza doping, il più bello spot per lo sport italiano.

Alex Schwazer, quindi, re a Roma. Il marciatore più discusso della storia italiana vince la 50 km, conquista con l'Italia il Mondiale a squadre, ottiene il pass per i Giochi di Rio, ma scatena comunque polemiche. L'azzurro tornava a una gara ufficiale dopo 3 anni e 9 mesi di stop per la squalifica doping (Londra 2012), che aveva coinvolto anche la sua ex fidanzata, la pattinatrice Carolina Kostner. Neanche il tempo di tagliare il traguardo in 3h39', secondo miglior tempo mondiale dell'anno, ed ecco il primo attacco personale. E' il 2° classificato staccato di oltre 3', il campione olimpico in carica, l'australiano Tallent che dice: «La percezione che si ha da fuori è quella che abbia vinto un'altra volta un baro». I due si ignorano alla premiazione ma Alex reagisce: «Dicano quello che vogliono, non mi interessa. Io sono concentrato solo su di me. E comunque è stata una gara bellissima, in una manifestazione importante, forse la più bella della mia vita».

A difendere Schwazer il suo allenatore Donati, emblema della lotta contro il doping: «Lo sapevo. C'è un abisso tra lui e gli altri. La sua vittoria è contro l'odio che ci hanno riservato in questi mesi. Spero sia finito, ma non ci conto». Anche il presidente del Coni Malagò dalla parte del bolzanino: «Alex ha pagato tutto, è ora che finiscano le polemiche. Donati è stato grande a credere in lui e a farlo rinascere». Giomi, presidente della Federazione Atletica va oltre: «La vittoria di Alex serve a dimostrare che il doping non serve per vincere». Grazie alla rinascita di Schwazer gode anche l'Italia della marcia, oro ai Mondiali romani a squadre e che qualifica per Rio De Luca (4°), Caporaso (5°) nella 50 km e, forse, Tontodonati e Giupponi nella 20 km.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Maggio 2016, 08:55
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