AID Golf Trophy, la terza tappa del circuito di golf per disabili: «Vinciamo tornei anche contro i normodotati»

AID Golf Trophy, la terza tappa del circuito di golf per disabili: «Vinciamo tornei anche contro i normodotati»
La terza tappa del 1° Circuito AID Golf Trophy è in programma sabato prossimo 5 maggio al circolo Golf Club Toscana di Gavorrano (GR). Il circuito è stato organizzato dall’Associazione Italiana Disabili Golf e, oltre al riconoscimento della Federgolf, gode anche del patrocinio dell’INAIL. «L’associazione – afferma il presidente Alessandro Petrianni – nasce per divulgare questo sport ai disabili. Sono amputato di un braccio dalla nascita e non avrei mai pensato di poter praticare il golf passati i 40 anni e vincere tornei anche affrontando normodotati. Per ora siamo una cinquantina di iscritti, ma speriamo di aumentare velocemente il numero».



Originario di Latina, ma ormai romano d’adozione, Petrianni ha creato l’associazione lo scorso anno a luglio e in meno di 12 mesi è riuscito a costruire un circuito di 12 prove che raggiungono diverse regioni (oltre al Lazio anche Toscana, Veneto, Piemonte). «In molti non sanno che non esiste una differenza di gioco con i normodotati, ma cambia solo l’handicap. Dopo un primo test positivo lo scorso novembre – racconta Petrianni – è partita la prima prova del circuito il 10 marzo al Circolo Archi di Claudio di Roma». E a conferma della validità del progetto è arrivato anche il patrocinio dell’INAIL.

«Siamo davvero fieri che sia giunto questo riconoscimento, perché non esiste una maggiore opera di inclusione rispetto allo sport e anche l’INAIL lo ha riconosciuto». Il circuito è aperto nei singoli eventi anche ai normodotati e si gioca secondo le Regole del Golf per Golfisti con Disabilità approvate dal R&A e USGA, le Condizioni di Gara e le Regole Locali 2018 adottate dalla FIG e le Regole Locali aggiuntive emanate dal Comitato di Gara. La formula di gioco è quella della gara stroke play individuale stableford su 18 buche che permette di ridurre i distacchi rispetto alla classifica classica.

«Esattamente – conferma Petrianni – lo stableford premia con punti ogni buca e non penalizza con numerosi colpi oltre il par. Questo rende le prove più equilibrate. Considerando che non è facile muoversi per tutti, verranno prese in considerazione per la classifica finale le migliori 5 prestazioni e i giocatori che arrivano da fuori regione vengono premiati con 3 punti aggiuntivi».



Associazioni nazionali operanti sul territorio che siano attive nel campo della disabilità vengono invitate ad ogni evento al fine di svolgere attività dimostrativa volta ad avvicinare le persone diversamente abili al golf. Il tempo potrebbe essere non proprio da partita di golf, ma Petrianni non si spaventa. «Speriamo che vada tutto bene, anche perché abbiamo veramente tanti iscritti e una brutta giornata non ci aiuterebbe davvero». Avversario da battere il blind Stefano Palmieri, che giocherà “in casa” e cercherà di vincere al debutto nel circuito. «Lui è un grande giocatore. Lo scorso anno ha vinto il British Open nella sua categoria e parteciperà ai prossimi Mondiali. Probabilmente girerò insieme a lui».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 17:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA