Mario Cirincione a XFactor, il concorrente che ha lasciato Mika a bocca aperta: «Farò di tutto per stupire ancora»

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di Totò Rizzo
La marcia in più gliel’ha data inconsapevolmete il “giudice” Mika. Quando Mario Cirincione, 20 anni, da Catania, ha annunciato d’aver portato per le “audition” di «X Factor» un brano di Conchita Wurst, «Rise like a phoenix», l’artista libanese ha mostrato tutto il suo disappunto: «Oh no, è terribile quella canzone». E ancora: «Era meglio se avessi proposto un brano di Emma», ha aggiunto visto che l’aspirante concorrente dei “live” aveva detto poco prima d’essere un fan dell’altra “giudice” di questa stagione del talent di Sky. Assolutamente contrario, Mika, tanto da muovere la solidarietà dei suoi colleghi di tavolo nei confronti del ragazzo siciliano. Che però non si è smontato, anzi ha accettato la sfida: «Ti farò ricredere, Mika». E cosi è stato. Occhi strabuzzati, bocche spalancate, stupore, meraviglia davanti a quel sali-scendi di toni (dal tenore al soprano) e infine standing ovation. Giudizio finale di Mika: «Hai gusti di m… nelle scelte, ma hai una voce molto impressionante». Quattro “sì”.



C’era di che smorzare l’entusiasmo di un artista navigato, figuriamoci quello di un debuttante.

«E invece la reazione di Mika mi ha stimolato, ha fatto uscire fuori una fiducia in me stesso inedita anche per me. Non è facile, quel provino. In pochi minuti, davanti a quattro “leoni” della musica, devi far capire non solo chi sei, quali sono i tuoi mezzi, le tue qualità ma anche cosa cerchi, cosa vuoi, cosa vali e potresti ancora valere, quali sono le tue ambizioni. Tutto in meno di cinque minuti».

Perché proprio Conchita Wurst e quel brano?

«Perché sicuramente mi affascina il personaggio ma soprattutto la canzone, “rinascerò come una fenice”, un inno di libertà, libertà anche di mettersi quella camicia che avevo addosso, di farsi quel codino…».

Ecco: quella camicia stile jungle-animalier e quella crocchia di capelli non sono affatto piaciuti al tuo idolo, Emma.

«Lo so, le ho promesso di cambiare look e di tagliare il codino, chissà però se lo farò. Diciamo che farò di tutto per stupire ancora. Emma la adoro, da quando ha iniziato ad “Amici” dove anch’io ho fatto un provino lo scorso anno ma sono stato scartato. Il primo “live” che ho visto nella mia vita è stato un concerto di Emma, l’“Adesso Tour”, al Palasport di Acireale, avevo 15 anni».
 
 


Per stupire con quella voce ci vuole studio, studio e studio.

«In Sicilia studio canto con il soprano Mariella Arghiracopulos e frequento la scuola del ballerino Raimondo Todaro. So di inseguire un sogno che per diventare realtà richiede sacrifici ma ci sono abituato, lavoro da quando avevo 12 anni, prima barista, poi cuoco, dopo il diploma all’Alberghiero ho affiancato gli chef tra i fornelli di diversi villaggi-vacanze, chiedevo sempre ai capo-animatori “mi fate cantare?”, ma non si poteva, per questioni di contratto».

Famiglia?

«Normale. A Catania papà Nino fa l’imbianchino, mamma Carmen le pulizie in una clinica privata, ho un fratello di 9 anni, Simone. Mamma è una mia fan, papà guarda a questa mia ambizione con diffidenza. Prima o poi convincerò anche lui».

Il futuro lo vedi…

«Su un palco, a cantare. Regalare emozioni. La cosa più bella che hanno scritto sui social dopo l’esibizione dell’altra sera è stata “mi hai fatto emozionare”. Anche se “X Factor” per me dovesse finire giovedì prossimo, questa sarebbe già una vittoria».
Ultimo aggiornamento: Domenica 4 Ottobre 2020, 21:55
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