Verissimo, Amanda Lear: «Bowie un bugiardo seriale, Dalì una doppia personalità. Molestie subite? Magari...»

Video
Da più di 50 anni sotto la luce dei riflettori, Amanda Lear ha raccontato a Verissimo alcuni retroscena della sua lunga carriera nel mondo dello spettacolo. Intervistata da Silvia Toffanin, la poliedrica artista ha rivelato: «Con la mia voce particolare si poteva credere che fossi un uomo e ci ho giocato. Ha funzionato. Questa ambiguità mi ha aiutato tantissimo perché si parlava solo di me. Ho fatto tutto io. Per provocazione sono stata io a cavalcare l’onda. Mi serviva pubblicità e l’abbiamo ottenuta. Ancora oggi ne parlano quindi figurati quanto ha funzionato».

Francesco Chiofalo dopo l'operazione per il tumore: «Non posso guidare né allenarmi, ma sono felice. Da piccolo ho sofferto il bullismo»​



Amanda Lear ha avuto storie d’amore con due degli artisti più influenti del ‘900, come Salvador Dalì e David Bowie. Sull’avventura con il cantante inglese ha raccontato: «Non è stato un colpo di fulmine, ma lo trovavo affascinante. Gli mancava l’educazione, ma aveva voglia di imparare e di scoprire tutto. La nostra relazione era molto stimolante, non solo dal punto di vista sessuale ma anche culturale: io gli parlavo del surrealismo e dei registi tedeschi, lui mi ha pagato le lezioni di canto. Abbiamo inciso un disco, Star, che non è mai uscito. Lui non si era innamorato di me, ma della mia foto. La nostra storia era impossibile: lui mi aveva nascosto di essere sposato all'inizio e aveva una relazione molto aperta, poi aveva avuto anche tanti problemi di droga».

Per quanto riguarda invece la relazione con Salvador Dalì, Amanda Lear ha chiarito: «A lui piaceva molto il mio osso del bacino: quando lo incontrai mi recitò una poesia di Garcia Lorca, io ero cotta e innamorata persa. Anche lui era sposato ma fu un amore platonico: lui era impotente, non aveva figli e necessitava di una musa. Lui era molto maschilista: diceva che le donne non possono definirsi vere pittrici e che non potevamo considerarci colleghi, ma poi mi sono accorta che davanti avevo una personalità doppia e schizofrenica. Lui era un personaggio pubblico poco gradevole, ma in privato era una persona adorabile: una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde».

Amanda Lear ha poi raccontato: «Sono single, meglio sola che mal accompagnata. Ho i miei gatti che mi amano anche quando sono struccata. Vedo tante donne della mia età tristi perché magari sono state lasciate per una più giovane, sapete cosa dico a loro? Meglio così, da sole si sta bene e non si deve rendere conto a nessuno». Quando si parla della lunga carriera nel mondo della moda, Amanda Lear spiega: «Se ho mai subìto molestie? Ma magari! Sono un'icona della moda e della musica? Più che altro, direi un'icona sopravvissuta».

Amanda Lear ha poi rivelato di soffrire di una sorta di depressione 'cronica': «Ho un temperamento molto particolare: ci sono persone assolutamente ottimiste e persone assolutamente pessimiste, io faccio parte di queste ultime. Il teatro mi aiuta a liberarmi dalla negatività che mi contraddistingue». L'artista e musicista ha poi rivelato: «Rocco Siffredi mi aveva proposto di fare un porno, ma rifiutai. Comunque, è un ragazzo simpatico».

Si è poi parlato di Alain-Philippe Malagnac d'Argens, il marito scomparso tragicamente in un incendio da quasi 20 anni: «Ci eravamo sposati, quasi per gioco, a Las Vegas, nel 1979. Non avevamo neanche due testimoni, trovammo due ragazze che praticamente lo facevano di professione. Dopo la sua morte ero caduta in depressione e avevo meditato il suicidio, ma nella vita la cosa più importante è andare sempre avanti, anche di fronte alle vicende più tragiche».

Parlando di oggi, Amanda Lear ha invece spiegato: «Non si può essere felici dalla mattina alla sera, ma le giornate sono fatte di piccole felicità, che accadono in determinati momenti».

 
Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Febbraio 2019, 18:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA