Unomattina in Famiglia, Tiberio Timperi: «Vorrei tornare a fare l'attore. Un programma con Carlo Conti? Perchè no»

Unomattina in Famiglia, Tiberio Timperi: «Vorrei tornare a fare l'attore. Un programma con Carlo Conti? Perchè no»

di Ida Di Grazia
Unomattina in Famiglia, Tiberio Timperi: «Vorrei tornare a fare l'attore. Un programma con Carlo Conti? Perchè no». In coppia con Monica Setta, i due giornalisti, che lo scorso anno hanno registrato record di ascolti, tornano a partire da domani (sabato 12 settembre) con il contenitore di infotainment del week end di Rai1.

Leggi anche > Unomattina in Famiglia, Monica Setta: «Sono ancora emozionata, ho ricevuto tanto affetto dal pubblico»​


 
Che vacanze sono state le sue?
«Per me la vacanza tendenzialmente è sempre italiana, ovviamente ho evitato come direbbe Battisti "tutti i posti che frequenti e che conosci anche tu". Quindi niente posti mondani»

Lei è il volto storico di Unomattina in Famiglia ed è stato spesso affiancato da diverse colleghe. La novità dello scorso anno è stata Monica Setta, com'è andata?
«Abbiamo lavorato molto bene e questo è piaciuto anche al pubblico. Ho lasciato una cara collega e grandissima amica come Ingrid (Muccitelli ndr.) che ora conduce un programma storico della Rai».

Com'è stato lavorare in piena emergenza Covid, quando all'improvviso è stato necessario stravolgere i piani?
«Io sono abituato alle emergenze, il mio lavoro si fa in emergenza, l'unica cosa spiacevole era questa atmosfera post atomica, strade vuote ... in rai ho un rapporto molto fisico con la mia squadra, fatto di pacche, abbracci, baci. Mi è mancato il contatto umano e c'era questo silenzio irreale in studio, sembrava di stare una sala chirurgica. Giustamente. Avevamo un senso di responsabilità enorme e abbiamo cercato di dare un po' di serenità compatibilmente alla situazione che stavamo vivendo»

Essere rigorosi ma non allarmisti è lo stile che vi ha poi premiato con gli ascolti 
«C'è una sorta di patto non scritto tra di Unomattina in Famiglia e i telespettatori, cerchiamo sempre di mantenere un'etica, non è un porgramma voyeristico o gridato. Senza mancare di rispetto agli altri, la gente sa e apprezza quello che abbiamo fatto, e per me è stato "facile" perchè ho dei collaboratori eccellenti e fa parte del mio modo di condurre cercare di non smarrire la rotta.Anche quando facevo la Vita in diretta ho cercato sempre di seguire questa linea, ho cercato di portare avanti quella che era la mia filosofia di televisione e finché ci sono riuscito abbiamo vinto, poi la trasmissione ha preso altre direzioni e a quel punto mi sono comportato da soldatino cercando di evitare cose che non mi appartengono»

Stefania Orlando quest'anno non ci sarà perchè farà parte del cast del Grande Fratello Vip. Ha un messaggio da darle?
«Innanzitutto le faccio un grande in bocca al lupo. Io non riuscirei a stare in una casa e condividere il mio letto o il bagno con altri, per me è un'esperienza ai confini della realtà (scherza ndr)»

Non lo farebbe mai?
«No»

Nessun reality?
«Qualche anno fa intervistai il vincitore della prima edizione di Survivor e devo dire che l'idea di poter stare senza telefono, a contatto con la natura, non mi dispiacerebbe. Quello che non mi piace sono le dinamiche che gli autori creano, i litigi, le urla, no non mi piacciono e non mi appartiengono. Pechino Express invece mi piace molto perchè vedi dei posti incredibili»

Domani c'è la prima puntata, dopo tanti anni ha ancora ansia o per lei è una passeggiata?
«Quando uno torna a casa come Ulisse è felicità, Confucio una volta ha detto se vuoi essere felice una settimana leggi un libro, se vuoi essere felice una settimana fai una vacanza, se vuoi essere felice tutta la vita fai il lavoro che ti piace. Ecco io ho avuto la fortuna di stare davanti ad un microfono a 14 anni nel sottoscala del Bar Duse a Cesenatico e lì ho capito che era quello che volevo fare. Non c'è ansia, c'è accoglienza».

C'è un programma che le piacerebbe fare o rifare?
«Mi sono molto divertito a fare 'Sette per uno' con Jocelyn (Hattab ndr)  che ritengo una delle menti più brillanti della tv italiana , oltre che essere un grande amico. Mi piacerebbe molti lavorare con Carlo (Conti ndr)  perché abbiamo tutte e due la radio e la passione del veintage e poi mi piacerebbe inventarne di nuovi. E poi mi piacerebbe tornare a fare l'attore come ho fatto tra il '98 e il 2002. Per ora sono ripartito in modo giocoso con il film di Fausto Brizzi, credo di poter dire la mia».

Che rapporto ha con Michele Guardì, padre figlio o paritario?
«Paritario con Michele è impossibile, primo perchè è la storia della tv italiana, secondo perchè è siciliano (ride ndr). Sicuramente all'inzio è stato un rapporto padre figlio, poi i figli crescono, vanno via di casa e spesso ritornano. C'è grande stima, affetto, riconoscenza, perchè Michele con i suoi programmi mi ha dato una continuità fondamentale. Mi ha sempre detto di diffidare delle cose ottenute velocemente, rapidamente e con facilità perché se sali lentamente sulla montagna altrettanto lentamente scendi e diciamo che la mia stabilità nella montagna televisiva è molto, molto, molto, lenta per tutta una serie di motivi, anche perché vado contro certe logiche, uso solamente come merce di scambio quello che so fare e non altro. Magari non arriverai a certe vette però va bene così, la mattina quando mi faccio la barba sono a posto con la mia coscienza».



 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Settembre 2020, 20:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA