Tensioni tra vicine di casa, il racconto a Pomeriggio 5: «Sono stata costretta a vivere in auto»

Tensioni tra vicine di casa, il racconto a Pomeriggio 5: «Sono stata costretta a vivere in auto»
Ha lanciato un appello su Facebook a Barbara D'Urso la signora Elena, una donna che afferma di essere perseguitata dalla sua vicina di casa dal 2014. In collegamento con "Pomeriggio 5" ha raccontato di essere passata da vittima a carnefice e che la sua vita è stata stravolta dalle schermaglie costanti con la condomina. «Per due mesi ho dovuto lasciare casa e sono stata condannata a due anni e mezzo di carcere», ha dichiarato in diretta.

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«Tutto è iniziato nel 2014 - ha spiegato - perché ho sporto querela per percosse e minacce di morte, ma è sopraggiunta l'archiviazione. Anche lei mi ha querelato sostenendo che in quella stessa circostanza l'avevo chiamata "oca grossa con il sedere grosso"».

La situazione è degenerata quando i Carabinieri le hanno comunicato che doveva abbandonare la casa ed evitare tutti i luoghi frequentati dalla vicina. «Sono stata costretta a vivere in auto perché a mio carico c'erano tante querele. Mi ha accusata di palleggiare tutta la notte, di mettere la musica a tutto volume, di imbrattarle di feci e di urine le sue lenzuola stese. Una serie di calunnie che hanno spinto il pubblico ministero a questo provvedimento... La mia vita è stata disintegrata. Sono stata condannata a due anni di carcere e poi assolta».

A quel punto la conduttrice ha chiesto, data la vicenda surreale, se erano state portate prove e testimonianze contro di lei. In attesa di una eventuale replica della controparte Elena ha concluso: «Anche i testimoni chiamati in causa hanno smentito la sua versione dei fatti. La situazione è ulteriormente peggiorata in sede d'appello perché mi ha fatto un sacco di altre querele, anche per il post a Barbara D'Urso».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Novembre 2019, 17:56
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