Stefano De Martino: «Basta gossip, voglio riportare in tv i vecchi varietà»

Stefano De Martino: «Basta gossip, voglio riportare in tv i vecchi varietà»

di Donatella Aragozzini
Dopo un lungo periodo di austerità, è di nuovo tempo di sorridere. A promettere buonumore al pubblico tv è Made in Sud, che torna domani alle 21.20 su Rai2 condotto nuovamente da Stefano De Martino e Fatima Trotta.

Sarà un'edizione inevitabilmente diversa dalle precedenti.

«Sì, un'edizione straordinaria in tutti i sensi, perché il protocollo da seguire è molto particolare: saremo senza pubblico, almeno all'inizio, dovremo mantenere un metro e mezzo di distanza, non ci si potrà toccare, nel backstage dovremo usare la mascherina. Ma siamo belli carichi: è un momento tanto strano storicamente quanto importante per l'intrattenimento e per noi è motivo di orgoglio che l'azienda ci abbia scelto per fare compagnia alla gente dopo mesi».

Il Coronaviris verrà evocato o farete finta che non sia successo nulla?

«Sarebbe assurdo, anacronistico andare in onda senza nominarlo. Cercheremo di esorcizzare, nel rispetto dei fatti drammatici che ci sono stati, toccheremo solo quegli aspetti su cui si può sdrammatizzare: i flashmob, la smania di cucinare».

Tornerà anche al timone di Stasera tutto è possibile?

«Si parla già di una nuova edizione ma, essendo quello un programma basato su giochi di contatto fisico, stiamo cercando di capire quando e come poterlo fare. La situazione è ancora molto instabile, ci sono troppe variabili, perciò navighiamo a vista».

Come ha vissuto il lockdown?

«Ho cercato di approfittare per mettere nero su bianco alcune idee che avevo, perché quando c'è la frenesia del lavoro resta poco tempo per dedicarti a quello che puoi fare in futuro. Sono progetti allo stato embrionale, ma ho voluto mettere a fuoco la mia posizione nella televisione di oggi perché ho una visione tutta mia».

Vale a dire?

«Secondo me la televisione deve smettere di cercare l'evoluzione per fare qualcosa di nuovo o di avvicinarsi al web, perché sono due mezzi diversi ed è giusto che restino tali. La televisione deve restare tradizionale, che non vuol dire vecchia: io vorrei far rivivere i classici, che parlano a tutte le generazioni, come i varietà e l'avanspettacolo che c'erano negli anni '80 e '90. vorrei rivalutare quella televisione lì».

Quest'anno festeggia i 10 anni di carriera: c'è qualcosa che è andato diversamente da come si aspettava?

«Tutto: quando ho iniziato a ballare, a 10 anni, non avevo in mente di finire a condurre un programma di prima serata, ma nulla è successo per caso perché è quello che ho cercato, la danza non mi bastava più. Io mi sento costantemente un esordiente, perché ogni anno mi trovo a fare qualcosa di nuovo, nei miei programmi futuri vorrei unire i puntini, lavorare su tutti i campi. Mi piacerebbe proporre delle mie idee, un buon conduttore credo debba prendere parte alla scrittura».

Tra gli esordi, l'ultimo è nel doppiaggio.

«Sì, sono la voce della volpe artica protagonista del film Arctic - Un’avventura glaciale, un film che vuole sensibilizzare i più piccoli su temi come l'ambiente, il disgelo, l'ecosostenibilità. Ho accettato perché, essendo un cartone animato, sapevo che avrebbe suscitato orgoglio in mio figlio».

La disturba che il suo nome venga spesso associato al gossip?

«Sono consapevole del fatto che finora la mia vita privata sia stata parte integrante di quella pubblica e spero che le persone comprendano e mi perdonino se oggi, forse anche per l’età, preferisco che quella parte rimanga appunto privata».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Giugno 2020, 06:32
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