Le serie tv degli anni 80 da rivedere. Ecco quali sono quelle che sono rimaste nel cuore degli italiani

Le serie tv degli anni 80 da rivedere. Ecco quali sono quelle che sono rimaste nel cuore degli italiani

di Paolo Travisi

I tanto amati, copiati, celebrati Anni Ottanta. Per chi li ha vissuti da bambino o adolescente sono un argomento nostalgico, oggi sono un punto di riferimento per la moda, ma soprattutto per (ri)scoprire musica, film ed anche le prime serie tv che in Italia arrivarono sui canali commerciali.

Una carrellata delle serie più popolari in quel periodo, spesso ritrasmesse ancora oggi dai canali generalisti. Ognuno troverà la sua preferita, forse ne troverà delle altre da vedere, l'effetto nostalgia è garantito. E sicuramente ne mancheranno molte altre.

Saranno Famosi (1983-1987)

E' una delle serie cult di quel periodo. Saranno Famosi, traduzione italiana di Fame, forse in pochi lo ricorderanno ma è stato anche il nome del programma di Maria De Filippi, Amici, che nella prima edizione si chiamava Fame per l'appunto. Saranno Famosi, nata dopo il successo dell'omonimo film, racconta i sogni e le lezioni di un gruppo di studenti, aspiranti artisti, che frequentano la prestigiosa New York School of the Performing Arts. La serie era composta da 136 episodi, distribuiti in 6 stagioni, ricevette 34 nomination agli Emmy vincendone tre. Veniamo ai personaggi.

Tra quelli più amati, Leroy Johnson, ballerino afro-americano spesso in conflitto con l’insegnante di lettere, Elizabeth Sherwood, e l’insegnante di danza Debbie Allen (Lydia Grant). Nella serie TV troviamo l’ambiziosa Coco Hernandez, interpretata da Erica Gimpelm, la timida Julie Miller, l’aspirante attrice Doris Schwartz e il dolce batterista Danny Amatullo, infine Bruno Martelli (Lee Curreri), italo-americano figlio di un tassista, dotato di grande talento per la musica. Una curiosità. Leroy era interpretato da Gene Anthony Ray, scomparso nel 2003, che ha lavorato in un programma di Raffaella Carrà, ed ha vissuto per anni in Italia, ma in condizioni difficili e prima di morire nel 2003 è stato riscoperto da Maurizio Costanzo, che lo fece lavorare a Canale 5, prima del suo decesso per ictus. 

A-Team (1983-1987)

Tra machismo e ironia, A-Team, rientra sicuramente tra le serie anni '80 più amate dai ragazzini dell'epoca. La serie, racconta le avventure di un gruppo di 4 reduci del Vietanm, chiamato appunto A-Team, che viene accusato ingiustamente di aver rapinato la banca di Hanoi. Il gruppo è composto, dal colonnello John "Hannibal" Smith, (George Peppard), che non molla mai il suo sigaro e "ama i piani ben riusciti"; Templeton "Sberla" Peck (Dirk Benedict), il bello del gruppo dalla parlantina facile, il folle Murdock pilota di elicotteri e P.E. Baracus (MR-T), una montagna di muscoli, dove le due lettere stanno per pessimo elemento. I quattro membri di A-Team, sopravvivono prestando servizio come mercenari e tra una mirabolante fuga, una sparatoria ed un inseguimento sono assoldati da persone oppresse da situazioni d’ingiustizia o di pericolo.

A-Team ha fatto il suo primo passaggio televisivo nel nostro paese, nel febbraio del 1984, e per anni è stato trasmesso in repliche infiinite e sempre apprezzate dai più affezionati. Un po' eroi ed un po' imbroglioni, A-Team, è stato è uno dei primi titoli televisivi dedicati ai sopravvissuti del Vietnam. Mr. T, vero nome Laurence Tureaud, è stato anche una superstar del wrestling e l'antagonista di Rocky nel terzo film della saga.

MAGNUM P.I (1980-1988)

Altro indimenticabile supercult degli Ottanta. Baffo alla moda, camicia a fiori e Ferrari rossa, uno stile senza tempo quello di Tom Selleck, l'affascinante ed ironico protagonista della serie Magnum P.I. La serie appartiene al genere poliziesco, in Italia arrivò due anni dopo la messa in onda originale, prima su Canale 5 e poi su Italia 1 e racconta di Thomas Sullvian Magnum, un ex ufficiale della marina, che sbarca il lunario come investigatore privato, per così dire, visto che vive in una lussuosa villa affacciata sull'Oceano, che appartiene ad un eccentrico personaggio, lo scrittore di gialli Robin Masters, che gli ha permesso di tenere in custodia anche la sua Ferrari 308 GTS. Tra i personaggi cult, di Magnum P.I, c'è il maggiordomo, dal nome regale, Jonathan Quayle Higgins III (John Hillerman), ex sergente maggiore della British Army.

Inutile dire che la serie piaceva molto al pubblico maschile, ma anche quello femminile non disdegnava inseguimenti ed intrighi di Magnum P.I., considerando l'innegabile fascino del suo protagonista. Tom Selleck, finita la serie ha provato anche il passaggio al cinema, dove ha girato diversi film, ma non ha mai avuto il successo del personaggio per cui sarà ricordato. Da sottolineare che l'attore rifiutò di girare Indiana Jones, ruolo per cui era stato scelto. John Hillerman, l'attore di Higgins è scomparso nel 2017, aveva 85 anni. 

I ROBINSON (1984-1992)

Cliff, Claire, Sandra, Denise, Theo, Vanessa e Rudy, cioè I Robinson. Sit-Comedy tra le più divertenti degli anni Ottanta, il protagonista Bill Cosby - che nella serie era Cliff, un affermato ginecologo ed amorevole padre di famiglia - sfoggiava grande umorismo e tempi comici da consumato attore. Sua moglie Claire, la brillante attrice, Phylicia Rashad, è avvocato e madre severa, contrapposta all'animo più leggero e giocherellone del marito, Bill Cosby a cui è lasciato lo spazio maggiore per costruire gag e scene comiche. La serie affronta i problemi tipici di una famiglia, il rapporto complesso tra i genitori e le varie fasce d'età dei figli: da quella più grande, universitaria alla più piccola. Aspetto interessante della serie è che durando diverse stagioni, otto per l'esattezza, gli spettatori vedono crescere i figli della famiglia Robinson.

Curioso che il nome della famiglia, Robinson per l'appunto venne scelto nell'edizione italiana, mentre quello originale era Huxtable, perché il nome della sit-com, in originale era The Cosby Show, dal nome del mattatore, protagonista della serie. In Italia la serie arrivò nel 1986. Triste invece la cronaca giudiziaria che riguarda Bill Cosby, 83 anni, accusato di stupro ed abusi sessuali da molte donne, che nel 2018 è stato definitivamente condannato con una pena che va dai 3 ai 10 anni di detenzione in carcere.

HAPPY DAYS

Chi non conosce Happy Days? Serie di enorme popolarità di cui ancora oggi si parla, grazie a due dei protagonisti che sono rimasti nella serie A del cinema. Uno è il rosso ed ingenuo protagonista, Ricky Cunningham, interpretato dal giovanissimo Ron Howard, regista di Apollo 13, A Beautiful Mind, Il Codice da Vinci solo per citarne alcuni e Arthur Fonzarelli, per tutti Fonzie, interpretato da Henry Winkler, produttore di grande successo. Happy Days, andato in onda in America, dal 15 gennaio 1974 al 24 settembre 1984, è stata creata da Garry Marshall, che racconta una versione edulcorata e perbenista della famiglia americana negli anni Cinquanta. Il telefilm, all'epoca non si chiamavano serie, è ambientato nella provincia, a Milwaukee, ed è incentrata sulle vicende della famiglia Cunningham.

Siamo negli anni del boom economico americano, si mangiano hamburger nei diner, si balla con il rock sul juke-boxe, Happy Days ci introduce nella famiglia americana, formata dal capofamiglia, il brontolone buono Howard Cunningham (Tom Bosley), la moglie svampita, Marion, un figlio liceale imbranato, Richie, e una tremenda ragazzina, Joanie. La tranquillità finisce, quando arriva come affittuario il meccanico sciupafemmine Arthur Fonzie Fonzarelli, che introduce Richie ed i suoi due amici Ralph e Potsie alla vita da adulti. Happy Days, andò in onda per 10 stagioni e 255 episodi, e generò 4 spin-off, tra cui un altro cult Mork e Mindy che lanciò un giovanissimo Robin Williams.

IL MIO AMICO ARNOLD (1978-1986)

"Che cavolo stai dicendo Willis". Vi dice niente? Una delle frasi ripetute dal piccolo Arnold, (Gary Coleman) al fratello Willis (Todd Bridges) nella serie tv, che in italiano venne chiamata Il mio amico Arnold, mentre la versione originale si chiamava Diff'rent Strokes. I due bambini, vivevano nella ricca magione di Phillip Drummond, ricco business man di New York, che adotta i due bambini di colore, alla morte della sua governante e che entrano nella ricca famiglia, condividendo spazi e giornate con la figlia più grande del Signor Drummond, la bionda Kimberly.

Il piccolo Arnold, simpatico e pieno di energie, entrò nelle case degli italiani nel 1980 e ha intrattenuto per anni i bambini degli anni Ottanta. 

Quella serie tanto fortunata, portò invece molta sfortuna ai protagonisti della serie, che dopo il successo ebbero una vita difficile, ed in molti casi tragica. Gary Coleman, Arnold, è morto a soli 42 anni nel 2010, negli ultimi anni lavorava come parcheggiatore, e lottò per tutta la vita contro una disfunzione del sistema immunitario che aveva colpito i suoi ren. Dana Plato, Kimberly invece è morta nel 1999 a 35 anni, si è suicidata con un'overdose di farmaci. Willis, Todd Bridges, ha avuto seri guai con la giustizia, per possesso di droghe e vari episodi di violenza, mentre il simpatico signor Drummond, è morto nel 2013, aveva 90 anni.

SUPERCAR (1982-1986)

La supercar del titolo, si chiamava in realtà KITT, Knight Industries Two Thousand, un'auto dotata di intelligenza artificiale, diremmo oggi, pensante e parlante, partner insostituibile per l'ex-poliziotto Michael Arthur Long, interpretato da David Hasselhoff, che in seguito ad un incidente, subisce la ricostruzione facciale che lo fa somigliare al figlio di un magnate, a capo di una fondazione che combatte la criminalità. Il miliardario, in punto di morte, chiede a Michael di proseguire l'attività della Fondazione, portando la giustizia nell'illegalità, avvalendosi di un'arma innovativa Kitt. Così l'ex-poliziotto diventa Michael Knight. 

Supercar è andata in onda in America per 4 stagioni con il titolo Knight Rider e fece da apripista alla carriera televisiva di David Hasselhoff, che poi negli anni 90, fu il protagonista di un'altra serie cult, Baywatch, dove per dieci anni è stato il bagnino, Mitch Buchannon.

LA SIGNORA IN GIALLO (1984-1996)

Jessica Fletcher come Agatha Christie. La scrittrice di romanzi gialli, che in ognuno dei 250 episodi, si ritrova - per caso - coinvolta in delitti ed omicidi, irrisolvibili da parte dello sceriffo Amos Tupper, che inevitabilmente si rivolge all'attenta scrittrice per arrestare il colpevole di turno. La signora in giallo, (titolo originale Murder she wrote) che vive nella cittadina di Cabbot Cove, da cui spesso si allontana per promuovere i suoi best sellers, occasione per imbattersi in nuovi casi da risolvere. Una serie intelligente, che ha intrattenuto un pubblico di ogni età, dai bambini agli adulti, per almeno un paio di decenni e che spesso è in replica ancora oggi.

Protagonista della serie è l'attrice Angela Lansbury, britannica, che ha superato i 90 anni, ed ha alle spalle una rispettabile carriera iniziata a teatro, dove ha ottenuto 5 Tony awards, gli Oscar del teatro, è stata nominata per ben 18 volte per gli Emmy Award, ma purtroppo ne è uscita sempre a mani vuote, ma recentemente le è stato assegnato un Oscar alla carriera. Una curiosità, la solare tranquilla cittadina di Cabot Cove, dato l'elevatissimo numero di delitti ed omicidi raccontati nella serie, sarebbe per numero di abitanti, il posto più pericoloso al mondo.

CHARLIE'S ANGELS (1976-1981)

"Intelligenti e carine" racconta la voce fuoricampo che introduce la sigla italiana di Charlie's Angels, la serie più femminile degli anni Ottanta, che racconta delle tre agenti dell'agenzia investigativa di Charlie Townsend, formata infatti solo da donne. I tre "angeli" della prima stagione sono Sabrina Duncan (interpretata da Kate Jackson), Jill Munroe (Farrah Fawcett) e Kelly Garrett (Jaclyn Smith), mentre nelle stagioni successive, Farrah Fawcett e Kate Jackson abbandonarono la produzione, lasciando il posto a Kris Munroe (la sorella di Jill, interpretata da Cheryl Ladd), e Tiffany Welles (Shelley Hack). Jaclyn Smith fu l'unica attrice a recitare in tutte le stagioni.

Le tre ragazze-detective, in un genere interpretato maggiormente da uomini, fu un caso unico in quegli anni, tanto che la serie, rispetto alle altre aveva un'estetica più luminosa e patinata. Tra abbandoni e ritorni Charlie's Angels, ha avuto un buon successo di pubblico negli oltre 100 episodi della serie, che nei primi anni 2000 ha avuto anche due trasposizioni cinematografiche, con Cameron Diaz e Drew Barrymore. In Italia le prime tre stagioni della serie vennero trasmesse dalle emittenti locali, mentre nel 1982 la neonata Rete 4, trasmise per la prima volta la quarta stagione. Farrah Fawcett, la più affascinante degli angeli originali, è scomparsa nel 2009 a 62 anni.

MacGyver (1985 - 1992)

Le sue invenzioni dell'ultimo secondo, geniali quanto poco probabili, sono diventate quasi un modo di dire tra amici. Ma che sei MacGyver? Per illustrare l'ingegnosità di questo agente segreto, che al posto di sofisticate armi, preferiva un coltellino svizzero, di quelli tuttofare. Angus Mac Gyver, infatti, è un esperto di esplosivi con studi da analista chimico, che fa parte dell'organizzazione Phoenix, che dà la caccia ai più pericolosi criminali in circolazione. Se c'è un problema irrisolvibile, spunta MacGyver e con il suo coltellino inventa le soluzioni più impensate. 

Il protagonista, Richard Dean Anderson, dopo le 5 stagioni di MacGyver ha recitato in vari tv movies, l'unico altro ruolo di successo è stato quello del colonnello Jack O'Neill in "Stargate SG-1". Nel 2005 è morto per una polmonite.

Miami Vice (1984 – 1990)

Ferrari gialli, abiti di Armani indossati da due poliziotti anti-narcos, la bellezza esotica di Miami, sono gli ingredienti di Miami Vice, in cui Sonny Crockett e Ricardo Tubbs, tra un arresto e l'altro frequentano movida e belle donne. La serie, ideata da un ottimo regista quale Michael Mann, è una boccata d'aria fresca per il genere crime, completamente rinnovato, soprattutto nel linguaggio estetico che anticipa quello che sarebbe stato usato nei decenni a seguire. Fondamentale il ruolo della musica, tanto che Miami Vice venne definita la serie della Mtv Generation, quella cresciuta a suon di videoclip. A dispetto degli anni passati, ad oggi non c'è niente di più cool di Miami Vice, che lanciò Don Johnson (padre di Dakota Johnson), alias Sonny, che ebbe maggior visibilità rispetto al collega Philip Michael Thomas.

Dopo Miami Vice è stato protagonista di un'altra serie di buon successo, Nash Bridges, di nessun paragone rispetto a Miami Vice. Al cinema ha girato alcuni film, ma in nessun ruolo di spicco, quello più importante gli è stato affidato da Quentin Tarantino in "Django unchained", mentre ha interpretato il ruolo del ricco milanese in Torno a vivere da solo, diretto da Jerry Calà e recentemente in Cena con Delitto. Philip Michael Thomas ha invece lavorato con Bud Spencer in "Extralarge", doppiato qualche personaggio nel videogame Grand Theft Auto e poco altro.

Star Trek

Chiudiamo questa carrellata nelle serie anni Ottanta, con un mito assoluto Star Trek, serie di culto di più di una generazione, che ha creato un'infintità di fan in tutto il mondo. I viaggi dell'astronave USS Enterprise NCC-1701 e del suo equipaggio fanno parte dell'immaginario collettivo. Difficile trovare chi non abbia visto almeno un episodio di questa serie di fantascienza, dove i protagonisti hanno ormai nomi leggendari: il capitano James Tiberius Kirk - interpretato da William Shatner - il vulcaniano Spock, il dottor McCoy. Quando cinema e tv ancora non godevano di effetti veramenti speciali, Star Trek, intratteneva con viaggi nel tempo, teletrasporti, alieni dal trucco e dalle maschere improbabili, senza alterare il fascino della vita nella spazio. La serie è poi divenuta film con diverse sequel, ed ha subito restart e reboot.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Novembre 2020, 18:03
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