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«È stato un anno crudele, ricorderò sempre l'angoscia mista a incredulità del primo giorno di diretta del lockdown», dice. «Ricorderò quel lampo di stordimento, quel momento di ingresso nello studio e ricorderò il momento in cui ho capito la necessità di esserci per raccontare ed essere vicini a medici, infermieri, malati, orfani e vedove», prosegue con la voce rotta dall'emozione prima di ringraziare tutti i collaboratori. «Per alcuni di noi, le strade oggi si dividono.
Lunga vita ad Agorà, viva Raitre. Una cosa è certa: ci incontreremo ancora».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Giugno 2020, 13:35
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