Rudy Zerbi e Alberto Urso “Amici” dal cuore grande: «Sono un rompic**, ma quando si tratta di bambini sono molto attento»

Rudy Zerbi e Alberto Urso “Amici” dal cuore grande: «Sono un rompic**, ma quando si tratta di bambini sono molto attento»

di Ida Di Grazia
Rudy Zerbi - produttore discografico, speaker di Radio Deejay e storico professore di Amici - è il nuovo testimonial della campagna di comunicazione e di raccolta fondi di SOS Villaggi dei Bambini su Wishraiser.com, la piattaforma di contest benefici in Europa che permette, a personaggi famosi e influencer del web, di realizzare campagne di raccolta fondi a favore di associazioni no profit. A Leggo il prof di Amici ha raccontato perchè ha sposato questa iniziativa e come ha convinto Alberto Urso: «Sono un rompic**, ma quando si tratta di bambini sono molto attento».

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I donatori che sosterranno la campagna di raccolta fondi potranno trascorrere una serata in compagnia di Rudy Zerbi e assistere con lui al concerto di Alberto Urso, vincitore dell’ultima edizione del talent show di Maria De Filippi, in programma il prossimo 4 ottobre al teatro degli Arcimboldi di Milano.

Com’è nata questa collaborazione e perché ha deciso di sposare l’iniziativa?
«Una persona a me vicina mi ha parlato di SOS Villaggi dei Bambini e io sono un papà e quando ci sono bambini di mezzo ho un’attenzione particolare. Prima però di sposare qualsiasi iniziativa ho voluto verificare di persona, ho conosciuto il lavoro dell’associazione e sono rimasto veramente colpito dall’impegno e dalla dedizione che caratterizzano i loro progetti»
 
Cosa bisogna fare per aderire e vincere?
«Chi deciderà di fare una donazione su www.wishraiser.com/rudy, per sostenere i progetti dell’Organizzazione a favore di bambini e ragazzi privi di cure familiari, avrà l’opportunità di essere estratto e trascorrere una serata con me e assistere insieme al concerto di Alberto. Ma ci sono tanti pacchetti che si possono vincere».
 
Come è nata l’idea di coinvolgere anche Alberto Urso?
«Alberto l’ho proposto io. Gli ho spiegato questa realtà e la mia idea di “pacchetto speciale” e lui si è messo subito a disposizione senza esitare»
 
Lei è nato, televisivamente parlando, come il “cattivo” della scuola di Amici. Nel corso degli anni, anche grazie a programmi come Tu si Que Vales, Pequeños Gigantes abbiamo scoperto il suo lato più divertente. Ma chi è in realtà Rudy Zerbi?
«Sono un po’ tutti e due. Prendo molto seriamente il mondo del lavoro. Sprecare il talento per me è molto grave. A Tu si Que Vales si gioca, si scherza, mi diverto tantissimo, ad Amici siamo una scuola e bisogna essere seri quando c’è in gioco il futuro di un giovane»
 
Qual è il campanello che le suona quando ha davanti a un talento?
«Quando vedo qualcuno che è diverso, unico, anche con qualche imprecisione, io mi appassiono. Alberto ad esempio per l’età che ha è davvero unico, ha questa forza di portare il messaggio della lirica ad un pubblico giovane, va preservato e valorizzato»
 
Come ha spiegato ai suoi figli, se lo ha fatto, una realtà come SOS villaggi?
«Non c’è bisogno di spiegarlo perché la fortuna che noi privilegiati abbiamo, gliela ricordo tutti i giorni. Quando hanno qualcosa in più, un gioco, una vacanza, sanno che non tutti possono farlo. Siamo tutti cresciuti con questo tipo di mentalità. Sanno molto bene la differenza che c’è tra chi può farlo e chi no»

 

Che padre è?
«Sono un rompico** soprattutto sulla sincerità, l’educazione, che per me è fondamentale, e sull’etichetta. Lì proprio sono un rompipalle, a tavola il galateo per me conta, stare seduti, composti, educati è importante. Lo so è una cosa un po’ anziana ma per me è fondamentale»
 
Che rapporto ha con il pubblico quando la riconoscono per strada?
«Sono tutti sempre molto affettuosi, mi fermo a parlare singolarmente con ognuno di loro. Ne sono felice perché mi dà un grande piacere e so molto bene che se io faccio quello che faccio è grazie a loro»
 
Rispetto ai primi anni ha notato qualche differenza?
«Forse c’è qualcuno che mi dice che sono antipatico, ma non mi preoccupa. Non mi dava fastidio prima né ora. So che è una chiave di lettura e non è facile far arrivare un certo tipo di messaggi, alla lunga la gente poi comprende certe cose. Ovvio se mi dicono che sono simpatico mi fa piacere, ma non mi dà fastidio se mi dicono che sono stronzo, perché so che lo faccio in buona fede. Sono severo ma non cattivo. Da casa si prendono giustamente le parti di chi è in difficoltà»
 
Di tutti gli allievi di Amici che ha criticato in questi anni, c’è qualcuno che l’ha poi ringraziata?
«Tutti. Passa il tempo escono e si rendono conto che fuori è molto peggio e soprattutto quando ti hanno sempre detto bravo e una volta fuori ti voltano le spalle. Meglio chi ti dice con coerenza quello che pensa»
 
Cosa ci dobbiamo aspettare dal concerto di Alberto Urso?
«Sarà una bella avventura nella storia della musica moderna, dal pop alla canzone napoletana, al rock internazionale, con un’orchestra e uno spettacolo di un grande livello, cosa difficilissima al giorno d’oggi per un ragazzo così giovane. Alberto ha fatto un grandissimo percorso, tanti sacrifici, e merita tutto quello che sta ottenendo»
 
Cosa dovrebbe spingere anche i nostri lettori a sostenere progetti come quello di  Wishraiser?
«Viviamo una vita molto distratta da tante cose, se ogni tanto riuscissimo ad alzare gli occhi dai nostri smartphone e guardare quello che ci succede intorno, ci renderemmo contro che c’è bisogno di tutti noi. Basta una piccola cosa, ma quel poco fatto tutti insieme può significare davvero tanto per chi non ha niente rispetto a noi».
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Settembre 2019, 20:41
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