Bonaccorso: "Possono pure spararmi, non ho paura".
L'ex-moglie di Schillaci si oppone allo sfratto

Bonaccorso: "Possono pure spararmi, non ho paura". L'ex-moglie di Schillaci si oppone allo sfratto

di Valeria Arnaldi
ROMA - Lo sfratto è ormai imminente: Rita Bonaccorso, ex-moglie di Totò Schillaci, dovrà lasciare la sua casa entro il 28 aprile, quando, ricorda Barbara D’Urso, “la butteranno fuori”. La conduttrice di Domenica Live ha seguito passo passo il dramma della Bonaccorso e così racconta l’approssimarsi di quella che dovrebbe essere l’ultima puntata. Il condizionale però è d’obbligo in una vicenda che va avanti da anni e non senza colpi di scena.
“Uccidetemi o mandatemi in galera, ma io in strada non ci vado, aveva detto ai microfoni della trasmissione poco più di un mese fa la Bonaccorso, che ribadisce la ferma volontà di non lasciare la casa per una condanna che ritiene ingiusta.
 


“Dovranno arrestarci tutti, possono pure spararmi, io non ho paura”, afferma in video -collegamento.
La Bonaccorso sarebbe stata condannata per pagare i creditori di una gioielliera fallita nel 1994, di cui la donna risulterebbe “socia apparente”. Un ruolo che la ha sempre negato, anche attraverso i suoi legali. A coinvolgerla, afferma, sarebbe stata quella che credeva un’amica, titolare dell’attività, cui aveva fatto da testimonial per un periodo, nel tentativo di darle una mano. Più volte l’ex-moglie di Schillaci si è dichiarata innocente ma invano.
Ad affiancarla Roberto Corsi, l'uomo che già l'aveva spalleggiata in passato, finendo perfino per darsi fuoco alle mani durante un atto dimostrativo: "Si parla di tortura, dopo venti anni di processo non si può parlare di giustizia. Faccio un appello al giudice affinchè si ravveda su questo provvedimento. Non c'è rapporto tra l'immobile e 200mila euro di debito. Si dice che non si può parlare di truffa, ma la truffa la sta subendo Rita Bonaccorso".
Rita Bonaccorso annuncia che i suoi legali "hanno trovato dei documenti importantissimi che dichiarano la mia totale innocenza".
"Chi è che sfugge al confronto? - commenta Corsi - Qualcuno sfugge al confronto". 
Verso la fine del collegamento, la “sorpresa” di un’irruzione di tre persone con la maglietta gialla, la "Banda Panetta", che affiancheranno il 28 aprile la Bonaccorso per segnalare le difficoltà di molti italiani. “Le famiglie si stanno ammazzando - dicono - siamo abbandonati da tutte le istituzioni”. 
Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Aprile 2016, 21:26
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